mercoledì 26 febbraio 2014

Due società in campo per rilanciare la fabbrica? Gli operai che dicono basta alla cassa in deroga contestano gli "incontri segreti"…

Lunedì pomeriggio, 24 febbraio, gli operai Fiat in presidio davanti la regione siciliana da oltre un mese hanno cercato di seguire l'incontro che si doveva tenere presso l'Ars lo stesso giorno, un incontro che tutte le parti in causa hanno provato a tenere in gran segreto.

Dopo il lungo pomeriggio di attesa gli operai vengono a sapere che la riunione si è fatta proprio all'interno della presidenza della Regione e chiedono ai responsabili che vi hanno partecipato notizie sull'esito. I responsabili prima si fanno negare perché completamente impegnati nella giunta di governo che deve approvare la seconda manovra economica (dopo che la prima era stata bocciata dal commissario dello Stato), poi prendono ancora tempo.
Nel frattempo arriva l'assessore al bilancio Bianchi che viene bloccato dagli operai che gli fanno un paio di domande: risponde che era a conoscenza della riunione, ma non vi aveva partecipato, e conferma l'esistenza dei vecchi 300 milioni di euro per l'investimento nello stabilimento di Termini e che anche lui avrebbe informato di questo "incontro" l'assessore alle attività produttive Vancheri.
Gli operai hanno quindi insistito, entrando tutti nell'atrio del palazzo, per parlare con chi aveva partecipato all'incontro, a quel punto era accorso il capo di gabinetto Silvia che però è stato richiamato immediatamente da Crocetta, ma che ha fatto sapere che si è trattato solo di un colloquio interlocutorio con due aziende di consulenza e che quindi non c'era niente di nuovo che potessero dire agli operai, i quali, circondati da un gruppo di carabinieri e poliziotti, hanno scatenato comunque momenti di dura protesta all'indirizzo di Crocetta e degli altri dirigenti.

Un lancio dell'Agenzia Ansa ha confermato che si è trattato dell'incontro con "… la Career counseling e la Protrade Srl le due società che si sono fatte avanti con la Regione siciliana per avviare un'operazione di scouting tra investitori interessati al rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Stamani, c'è stato un incontro a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, tra l'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e alcuni manager delle due società, guidate da Mario Piccoli e Manrico Fiore. Si tratta del secondo colloquio nel giro di pochi giorni: il governo Crocetta segue con attenzione il dossier e attende dai manager delle due società maggiori ragguagli rispetto ai possibili investitori. Nei giorni scorsi si è parlato di produzione di auto elettriche e di un centro di ricerca a Termini Imerese, con alcune case automobilistiche asiatiche interessate, tra cui la Mitsubishi…"


Gli operai che hanno già esaurito i primi due mesi, dei sei previsti, di cassa in deroga hanno deciso di fare oggi un'assemblea per analizzare quanto accaduto e scegliere come continuare la lotta.

martedì 25 febbraio 2014

Termini, due società in campo per rilanciare la fabbrica

PALERMO- Sono la Career counseling e la Protrade Srl le due società che si sono fatte avanti con la Regione siciliana per avviare un'operazione di scouting tra investitori interessati al rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Stamani, c'è stato un incontro a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, tra l'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e alcuni manager delle due società, guidate da Mario Piccoli e Manrico Fiore. Si tratta del secondo colloquio nel giro di pochi giorni: il governo Crocetta segue con attenzione il dossier e attende dai manager delle due società maggiori ragguagli rispetto ai possibili investitori. Nei giorni scorsi si è parlato di produzione di auto elettriche e di un centro di ricerca a Termini Imerese, con alcune case automobilistiche asiatiche interessate, tra cui la Mitsubishi. I sindacati, che non sono stati invitati, seguono il confronto tra la Regione e i potenziali investitori con cauto ottimismo. "Ben vengano - dice il segretario della Fiom palermitana, Roberto Mastrosimone - tutte le iniziative che rimettano in produzione il sito di Termini Imerese. Siamo molto interessati al nuovo progetto ma prima di esprimere una valutazione vorremmo capire meglio di cosa si tratta. Chiediamo di essere informati perché, come si può capire, c'è in ballo il futuro di tante famiglie".

(Fonte ANSA)

mercoledì 19 febbraio 2014

Gli operai Fiat si preparano all'incontro del 24 alla Regione

Gli operai Fiat si preparano all'incontro del 24 alla Regione

Comunicato stampa
Palermo, 21 febbraio 2014

Gli operai Fiat che continuano  il presidio davanti la sede della Regione Siciliana in assemblea in questi giorni hanno innanzi tutto criticato i continui rinvii delle riunioni "per la crisi di governo" ovvero le manovre di potere a favore di padroni e banche e a scapito invece dei lavoratori e delle masse popolari che  peggiorano di giorno in giorno le condizioni di vita di operai, lavoratori... e delle loro famiglie.  Già sono passati i primi due mesi di cassa in deroga.

Gli ultimi sviluppi rispetto alla vertenza sarebbero le recenti notizie circa l'interessamento di alcuni imprenditori che hanno già visitato lo stabilimento, ma su questo l'esperienza negli anni trascorsi (Invitalia ecc)  non deve far cadere in mere illusioni.

Si è ragionato che a fronte di qualsiasi governo, vecchio o nuovo, nazionale o locale (e alla negativa presenza dei sindacati confederali, che hanno trascinato e trascinano la classe operaia in condizioni sempre peggiori) la mobilitazione degli operai è l'unica garanzia per affrontare i  problemi, ma su questo si è preso atto che occorre fare la lotta tra gli stessi operai che in diverse forme continuano ad attendere, ad "aspettare il miracolo", si scoraggiano... e su questo l'azione dei confederali ha fatto la sua parte.

Lunedì 24, in occasione dell'incontro previsto, gli operai saranno attivamente presenti davanti al palazzo dell'Assemblea Regionale. 

Slai  cobas per il sindacato di classe
Via G. del Duca, 4 Palermo
338.7708110 – 340.8429376

martedì 18 febbraio 2014

ANCORA UN RINVIO DELLA RIUNIONE PREVISTA PER OGGI, QUESTA VOLTA PER IL CAMBIO AL GOVERNO

Rigiriamo questo articolo sul rinvio della riunione
***
TERMINI IMERESE
Fiat, vertice ancora rinviato
Il 24 si parla dei nuovi piani
Si apre il capitolo delle auto elettriche
In attesa di capire chi sono e chi rappresentano i manager interessati alla riattivazione dello stabilimento Fiat l’incontro di domani al Mise sul futuro industriale di Termini Imerese è stato rinviato. Decisione in qualche modo dovuta: la crisi di governo ha fatto venire meno l’interlocutore politico. E il governi Renzi non è ancora nato. La riunione si sarebbe dovuta svolgere con i funzionari del ministero che però non hanno alcun mandato politico. La stessa Fiom non giudicava utile una riunione in cui non si sarebbe deciso nulla.
L’interesse maggiore è in questo momento rivolto alle mosse della cordata guidata da Diego Pistone, manager della Fiat e ora della Fca, la nuova sigla della compagnia nata dalla fusione tra Fiat e Chrysler. Il gruppo ha avviato un contatto con la presidenza della Regione e in particolare con l’assessore alle attività produttive Linda Vancheri. Qualcuno ha fatto trapelare la notizia che Pistone e i manager rappresentino aziende automobilistiche giapponesi e coreane. L’informazione non è confermata. La linea di produzione di auto elettriche – è il progetto di cui si è parlato a palazzo d’Orleans – potrebbe essere il frutto di cointeressenze della Fiat (o meglio Fca) e della Mitsubishi. La Fiat potrebbe così rientrare a Termini con una nuova iniziativa. Un particolare rende credibile questa ipotesi. I manager hanno fatto un sopralluogo nella fabbrica dismessa per verificare la possibilità di utilizzare i “pianali”, il sistema che alimenta la catena di montaggio. Questo fa pensare non solo che la nuova linea produttiva faccia riferimento ancora alla Fiat ma anche che a Termini Imerese si progetti di sviluppare un’attività di assemblaggio in grado di riassorbire tutti i 1.200 lavoratori attualmente in cassa integrazione.
Per la nuova produzione si pensa a un mercato nordafricano e orientale. In questo caso diventa necessario individuare un’area di stoccaggio di cui Pistone si è interessato. L’area è annessa allo stabilimento ma un’altra nascerà entro un anno all’interno dell’interporto.
Qualcosa di più chiaro potrà venire fuori dalla nuova riunione alla presidenza della Regione che si terrà il 24 febbraio. Anche per questo i sindacati hanno accolto senza discutere il rinvio dell’incontro romano previsto per domani.
17.02.2014


http://www.lavoceweb.com/articolo.php?IDArticolo=6002

giovedì 13 febbraio 2014

martedì 11 febbraio 2014

Fiat di Termini Imerese: non bastano appelli e cortei/passeggiate per risolvere la vertenza… è necessario mettere in campo tutta la determinazione e la forza degli operai!

Comunicato stampa
Palermo, 11 feb. 14

Fiat di Termini Imerese: non bastano appelli e cortei/passeggiate per risolvere la vertenza… è necessario mettere in campo tutta la determinazione e la forza degli operai!

Mentre per giovedì 13 a Termini Imerese si prepara l'ennesima manifestazione, che i sindacati confederali chiamano sciopero generale, come riportano i giornali, con un corteo organizzato da "Comune, Chiesa, sindacati territoriali Fim, Fiom e Uilm, Casartigiani, Confcommercio", gli operai che sono in presidio davanti la Regione hanno ieri pomeriggio fatto un'assemblea per valutare le iniziative della settimana.
Da un lato, è stato detto, la mobilitazione prevista a Termini (iniziativa "a tempo", come sono soliti fare i sindacalisti confederali, prima del 14, giorno in cui si ritroveranno al Ministero le "parti"),
contribuisce a portare ancora una volta in primo piano, all'opinione pubblica, tramite diversi quotidiani e televisioni, la vertenza che riguarda 1.200 operai, della Fiat e dell'indotto, ma, dall'altro lato, gli operai si sono espressi negativamente sulla vera efficacia di queste mobilitazioni e fiaccolate notturne, che non sono mai servite a risolvere il problema, perché sostituiscono alla lotta il "grido di aiuto" della "disperazione" lanciato in generale, in questo caso con una "lettera-appello … rivolta [oltre che al governo] anche ai leader di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti."

Si tratta, dicono gli operai, invece di mettere in campo tutta la forza che è stata espressa in passato e che può ancora essere espressa oggi per costringere il governo, da quello locale a quello nazionale a costringere la Fiat a "sedersi al tavolo" e trovare per forza una soluzione.
Una grande manifestazione, hanno detto gli operai, non come passeggiata, ma fatta con l'intento serio di costringere il governo regionale a prendere una posizione immediata, ferma e definitiva sull'industrializzazione di Termini Imerese, cominciando a mettere a disposizione i milioni di euro che dovevano servire per il "raddoppio della produzione" dello stabilimento Fiat e che ancora sono nel cassetto, avrebbe avuto più senso!
I cortei, le "passeggiate" organizzate dai confederali sono invece sempre e soltanto un palcoscenico per i politici di turno che riempiono le orecchie dei presenti con bei discorsi e promesse [in questo caso in vista delle elezioni europee] e con le quali i sindacalisti opportunisti si mettono la coscienza a posto, dicendo che di più non si poteva fare e frasi di questo genere.
Questa vertenza, hanno detto gli operai, somiglia oggi a tante altre a cominciare da quella Electorolux che ricalca lo schema padronale che ricattano operai e istituzioni minacciando di andarsene se non ottengono più soldi.
Durante l'assemblea è arrivata la notizia da parte dei responsabili della Regione che mercoledì 12 si dovrebbe conoscere la data dell'incontro che questi operai avranno con il presidente Crocetta; nell'attesa si preparano altre iniziative…


Slai cobas per il sindacato di classe
Via g. del duca 4 Palermo
338.7708110

domenica 9 febbraio 2014

CAMUSSO: "FORSE" SANZIONI PER LANDINI (CHE INTANTO VA DA RENZI), MA PER GLI RSU CHE NON PIEGASSERO LA TESTA SONO SICURE PER LEGGE LE PUNIZIONI

tratto da http://proletaricomunisti.blogspot.it/2014/02/pc-8-febbraio-camusso-chiede-sanzioni.html


Il testo della lettera con cui la Camusso chiede la scomunica di Landini: 

“Io sottoscritta Susanna Camusso, tessera numero 718519 del 2013 (non essendomi ancora stata consegnata la tessera 2014), chiedo al Collegio Statutario di appurare se è coerente o consentito che il Segretario Generale di una Categoria, nel caso Fiom-Cgil, affermi che le decisioni del Comitato Direttivo non sono per lui e per la sua categoria un vincolo, e che non essendo vincolato discuterà con la Fiom-Cgil e i delegati quello che c’è da fare. Dichiarazioni (che allega a parte, ndr) rese nell’intervento al Comitato Direttivo e reiterate ripetutamente alla stampa. Chiedo, inoltre, al Collegio Statutario se si è in violazione della norma, come si possa determinare il rimedio o la sanzionabilità del comportamento stesso“.


Dal punto di vista della democrazia sindacale lo scontro in atto Camusso/Cgil e Landini è certamente un fatto grave. Se volessimo - e qui la coincidenza temporale degli avvenimenti ci darebbe anche ragione - si potrebbe fare un parallelismo tra quanto è successo in parlamento nei giorni scorsi in cui la Bondrini ha impedito d'autorità il dibattito sul decreto Imu-bankitalia, e chiede sanzioni per i deputati M5S, e quanto sta accadendo in Cgil, in cui la Camusso chiede la sanzionabilità del comportamento di Landini.
Ma Landini si sa tutelare, dicendo che comunque lui ha altre questioni, vertenze cui pensare (Electrolux, ecc.), va ad incontrare Renzi per discutere, tranquillamente, del job act - un'altra mazzata per le condizioni di lavoro, i diritti dei lavoratori; o per discutere anche di altro...

Ma queste eventuali sanzioni per Landini sono poca cosa rispetto a quanto toccherebbe a delegati Rsu se volessero mettere in discussione, non accettare accordi, contratti che sono contro i lavoratori.  

Dal Testo Unico sulla Rappresentanza - Confindustria – Cgil, Cisl e Uil - Roma, 10 gennaio 2014

Parte quarta: disposizioni relative alle clausole e alle procedure di raffreddamento e alle clausole sulle conseguenze dell’inadempimento:
"Le parti firmatarie dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011, del Protocollo d’intesa del 31 maggio 2013 ovvero del presente Accordo convengono sulla necessità di definire disposizioni volte a prevenire e a sanzionare eventuali azioni di contrasto di ogni natura, finalizzate a compromettere il regolare svolgimento dei processi negoziali come disciplinati dagli accordi interconfederali vigenti nonché l’esigibilità e l’efficacia dei contratti collettivi stipulati...
Pertanto i contratti collettivi nazionali di categoria, sottoscritti alle condizioni di cui al Protocollo d’intesa 31 maggio 2013 e del presente accordo, dovranno definire clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti con il contratto collettivo nazionale di categoria e a prevenire il conflitto...
I medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro dovranno, altresì, determinare le conseguenze sanzionatorie per gli eventuali comportamenti attivi od omissivi che impediscano l'esigibilità dei contratti collettivi nazionali di categoria stipulati ai sensi della presente intesa... 
Le disposizioni definite da i contratti collettivi nazionali di lavoro, al solo scopo di salvaguardare il rispetto delle regole concordate nell'accordo del 28 giugno 2011, del Protocollo del 31 maggio 2013 e nel presente accordo, dovranno riguardare i comportamenti di tutte le parti contraenti e prevedere sanzioni, anche con effetti pecuniari, ovvero che comportino la temporanea sospensione di diritti sindacali di fonte contrattuale e di ogni altra agibilità derivante dalla presente intesa.
I contratti collettivi aziendali... hanno effetto vincolante... per tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori nonché per le associazioni sindacali espressioni delle confederazioni sindacali firmatarie del presente accordo....
le parti contraenti concordano che eventuali comportamenti non conformi agli accordi siano oggetto di una procedura arbitrale da svolgersi a livello confederale...
A tal fine, le organizzazioni di categoria... sono obbligate a richiedere alle rispettive Confederazioni la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato composto, pariteticamente, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali confederali interessate e da altrettanti rappresentanti della Confindustria...".

venerdì 7 febbraio 2014

Un'altra giornata degli operai in presidio a piazza Indipendenza

Dopo un pomeriggio di pressione degli operai Fiat in presidio a Piazza Indipendenza il presidente  della Regione Siciliana Crocetta, ieri presente al palazzo,  si è impegnato a incontrare gli operai dopo la riunione del 14 febbraio per fare chiarezza sulla situazione generale degli operai. 

Gli operai per nulla soddisfatti di questo impegno alquanto generico hanno fatto sapere al presidente Crocetta che la loro presenza attiva al palazzo continuerà... non bastano certamente le "belle" parole elargite alla fabbrica dallo stesso di "rassicurazione" e "impegno"... alle ennesime parole/promesse devono seguire fatti concreti.

Gli operai in assemblea hanno quindi deciso di rinnovare il presidio fino al 14 febbraio, data del nuovo incontro nazionale  sulla Fiat Termini Imerese, al MISE a Roma ma di mettere in campo  nel frattempo in città alcune iniziative tra cui un passaggio alla Prefettura.

Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo







giovedì 6 febbraio 2014

PINO DE CRESCENZO OPERAIO DELLA FIAT DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO E' STATO "UCCISO"!

tratto da

PINO DE CRESCENZO OPERAIO DELLA FIAT DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO E' STATO "UCCISO"!
LO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE SI UNISCE AL DOLORE, ALLA RABBIA DEI COMPAGNI E COMPAGNE DELLO SLAI COBAS DI POMIGLIANO PER LA MORTE DI PINO DE CRESCENZO, ASSASSINATO DALLA FIAT, DALLE ISTITUZIONI COMPLICI.
*****
GLI OPERAI DELLA FIAT DI POMIGLIANO SALUTANO PINO: "ADDIO PER SEMPRE"

Si è impiccato nella sua abitazione di Afragola Giuseppe De Crescenzo, 43 anni, separato, due figli. Era attivista sindacale e operaio del reparto logistico Fiat di Nola. In cassa a zero ore da quasi sei anni di fila.

Prima di privarsi del bene più prezioso che abbiamo, prima di lasciare questa terra Pino non ci ha fatto comprendere la natura del suo gesto. Nessuna lettera, nessun messaggio scritto, solo qualche frase molto triste circa i suoi sentimenti più intimi. Nulla a che vedere in modo tangibile, inconfutabile, con la sua condizione di cassintegrato a zero ore del reparto logistico della Fiat di Nola, nulla a che vedere con il suo impegno da attivista dello Slai Cobas, da militante degli "incazzati" autorganizzati anti Marchionne. Un mistero che però non riesce a occultare le reazioni dell'opinione pubblica. 

Negli ambienti operai sono infatti rimasti tutti colpiti dalla tragedia che ha coinvolto l'operaio Pino De Crescenzo. Luigi Aprea, dirigente dello Slai, lo ricorda così: "L'ho visto per l'ultima volta all'assemblea sindacale nella Fiat di Pomigliano, la settimana scorsa: ci siamo abbracciati. Non mi sembrava che stesse sul punto di fare quello che ha fatto". 43 anni, separato, due figli, l'operaio cassintegrato De Crescenzo si è impiccato nella casa in cui risiedeva, ad Afragola, ieri pomeriggio. "Era un attivista - ricorda Aprea - ricordo quando ha partecipato alla nostra iniziativa, la distribuzione delle "chiacchiere" di Marchionne, nel parco pubblico di Pomigliano. Appena poteva era lì con noi, a dare una mano". 

C'è una foto emblematica, Pino De Crescenzo, megafono in pugno, con addosso un cartello dalla scritta eloquente: "Operaio deportato al reparto confino di Nola grazie a un accordo sindacale". Pino si trovava in cassa integrazione a zero ore dal 2008, da quando è stato trasferito dalla Fiat da Pomigliano al nuovo reparto logistico di Nola, il Wcl, mai entrato in funzione. E' stato un trasferimento tormentato quello dalla grande fabbrica automobilistica al piccolo impianto, realizzato nell'interporto di Nola per smistare i materiali verso i vari stabilimenti del gruppo ubicati nel centrosud: un progetto mai decollato. Da allora 316 persone versano in una cassa integrazione che sembra non dare speranze. Cig che scadrà entro le prime due settimane del prossimo luglio. 

IERI SI E’ SUICIDATO PEPPE, “UNO DI NOI”

PEPPE E’ STATO DEPORTATO CON ACCORDO SINDACALE DALLA FIAT POMIGLIANO AL REPARTO-CONFINO “LOGISTICO” DI NOLA NEL MAGGIO 2008 E DA ALLORA COLLOCATO CON ALTRI 300 OPERAI IN CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI SENZA FINE IN QUANTO TALE REPARTO, IL WCL DI NOLA, NON E’ MAI ENTRATO IN FUNZIONE PERCHE’ LA LOGISTICA, IN UNA FABBRICA AUTOMOBILISTICA, E’ NECESSARIAMENTE SVOLTA ‘IN LOCO’ ESSENDO FUNZIONALE ALL’ALIMENTAZIONE DEI PARTICOLARI DA ASSEMBLARE ALLE SCOCCHE NELLE LINEE DEL MONTAGGIO CARROZZERIA. IL WCL DI NOLA SINTETIZZA AL MASSIMO LE FROTTOLE INDUSTRIALI DELLA FIAT PLAUDITE DA ANNI DALL’INTERO QUADRO POLITICO-ISTITUZIONALE E SINDACALE

“Non è finita compagno, perché non hai mai abbassato la testa… non hai mai detto “si” a comando… non hai accettato che altri patissero affinché tu avessi un posto… tutti devono tornare in fabbrica… o tutti o nessuno… e lo dicesti da subito con il tuo NO forte e deciso al referendum… con i tuoi picchetti… volantinaggi… gridando da quel megafono per far sentire a chi entrava, nascondendo il suo viso, che solo l’unità dei lavoratori era la risposta giusta al ricatto ed alla bugie di Marchionne”.

Non ci lasci, ci sei, più di prima… noi non molliamo… come non hai mollato tu!

A Peppe dalle compagne e dai compagni dello Slai cobas 
Pomigliano d’Arco, 

5/2/2014


IERI SI E’ SUICIDATO PEPPE, “UNO DI NOI”, UNO DEI 1.400 CASSINTEGRATI FIAT 
SENZA FUTURO.

ALTRO CHE “DISTURBI PSICHICI O DEPRESSIONE PER QUESTIONI FAMILIARI”, 
PEPPE E’ STATO AMMAZZATO: DALLE COMPLICITA’ POLITICHE, SINDACALI ED
ISTITUZIONALI COL “PIANO” DI MARCHIONNE CHE HA MANDATO A ROTOLI LA FIAT 
PRECIPITANDO I LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE NELLA DISPERAZIONE, E CHE STA 
DISTRUGGENDO L’INTERA ECONOMIA TERRITORIALE

Ieri è toccato a Peppe De Crescenzo, operaio della Fiat di Pomigliano e militante dello Slai 
cobas da 6 anni confinato, insieme ad altri 300 operai, al reparto fantasma della - inesistente - 
Logistica di Nola e da allora in cassa integrazione senza futuro. Peppe si è impiccato ieri 
pomeriggio nella sua casa di Afragola. Peppe era, ed è, “uno di noi”! Lo ricordiamo con affetto, 
sempre in prima fila in tutte le mobilitazioni col megafono in spalla e macchina fotografica a 
tracolla.
Per la disperazione, a Pomigliano d’Arco, appena qualche giorno fa stava per suicidarsi 
lanciandosi dal tetto insieme ai suoi tre figli M. D. moglie trentaduenne di un operaio della Fiat 
di Pomigliano da 7 anni licenziato arbitrariamente dall’azienda ed ancora in attesa della 
causa rimandata alle “calende greche” dai giudici del Tribunale del lavoro di Nola. 
La notte dello scorso ottobre un altro operaio della Fiat di Pomigliano in cassa integrazione 
ha tentato il suicidio gettandosi dal cavalcavia dell’ A16 (autostrada Napoli.Bari) a Marigliano. 
Già nell’agosto del 2011 C. P. operaio della Fiat di Pomigliano di 44 anni di Scampia (NA) 
tentò il suicidio tagliandosi le vene dei polsi ed infliggendosi profonde ferite al collo ed 
all’addome dopo aver ricevuto la lettera dall’azienda che gli comunicava la permanenza in 
cassa integrazione per altri due anni. Il 1° maggio 2010 M. C. addetto in cigs da anni al
polo logistico di Nola, dopo essersi licenziato appena un mese prima dalla Fiat per 
disperazione, si suicidò lanciandosi giù dal balcone della propria casa di Castellammare. 
Sono ormai decine le minacce di suicidio fatte pervenire alla Fiat (ai capisquadra, agli 
assistenti sociali, al direttore di stabilimento ed alla direzione del personale di Torino) da 
lavoratori disperati che si vedono precluso dalla Fiat ogni futuro.
A fronte della tragedia industriale, sociale ed umana causata dalla Fiat con la conseguente 
escalation di gesti disperati ci colpiscono come un pugno nell’occhio gli asserviti “depistaggi” 
della prevalenza del sistema mediatico (che in quasi tutti i casi ha omesso l’evidente 
collegamento con la Fiat) ed orientati anche dalle “veline minimizzatrici” delle forze dell’ordine, 
il tutto a coprire le gravissime responsabilità aziendali.
Anche per questo la necessità di ricostruzione e rilancio della mobilitazione dei lavoratori 
contro i piani di barbarie industriale della Fiat e dei suoi complici rappresenta oggi non solo la 
necessaria risposta per la tutela occupazionale ma un forte presidio di tenuta democratica per 
l’intera società. 
E’ per questo che oggi Peppe vive e lotta ancora insieme agli operai ed insieme a noi, le loro 
donne.

Comitato Mogli Operai Pomigliano

5.2.14

martedì 4 febbraio 2014

16/17 giorno di presidio operai Fiat alla Regione

Comunicato stampa
Palermo, 5 febbraio 2014


Oggi pomeriggio, 5 febbraio, è previsto un altro incontro degli operai in presidio davanti la Presidenza della Regione che hanno deciso per ora di continuare il presidio cos' come continua quello a Termini Imerese con i responsabili della Regione in continuità con le iniziative previste in assemblea dagli operai, i quali hanno anche contattato la Prefettura e il Comune di Palermo: nei prossimi giorni si deciderà se e quando mobilitarsi attivamente verso queste altre due istituzioni.

La rabbia degli operai è ancora tutta in campo visto che la riunione del 31 a Roma, tenuta presso il Ministero, purtroppo non ha risolto le preoccupazioni degli operai rispetto al loro futuro, anzi, la delegazione di politici e sindacalisti che è stata a Roma ha riferito che il rappresentante della Fiat-Chrysler ha tenuto a precisare, ancora prima che cominciasse la riunione, che l'azienda non è affatto interessata al rilancio dello stabilimento di Termini Imerese!
La promessa di altra cassa in deroga, come risulta da documento consegnato alla delegazione, non può in nessun caso calmare gli animi degli opera e delle loro famiglie, dato che questa storia dell'attesa e delle promesse dura già da due anni.

La riconvocazione del Tavolo per il 14 febbraio prossimo al Mise con la presenza promessa di un rappresentante del governo, se da un lato è stata ottenuta perché gli operai hanno rimesso in campo la lotta, dall'altro significa altra perdita di tempo, tempo guadagnato dal governo e dall'azienda Fiat che provano a “rasserenare” gli operai con la concessione dio altri ammortizzatori sociali perché non vogliono dare seguito alle promesse già fatte nel 2011 con il vecchio Accordo di Programma.

Davanti a questa situazione il “programma” di lotta degli operai dovrà per forza continuare “fino a risultato conseguito”
per dirla con le parole del governo!

Il foglio consegnato alla delegazione che si è presentata al Mise e che riportiamo sotto ne è la conferma:
***TAVOLO TERMINI IMERESE31 Gennaio 2014

Conclusioni del governo
Il Tavolo Termini Imerese è riconvocato al Ministero dello sviluppo Economico il prossimo 14 febbraio, confermando l'impegno diretto, oltre che del Mise, della Presidenza del Consiglio.

Nel merito dei problemi
sollevati:

a) Il Governo è impegnato nella fase di strutturazione del finanziamento dei progetti industriali già individuati ed è impegnato altresì a sostenere le prospettive di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese fino a risultato conseguito

b) Per questa ragione il Governo si adopererà per tutelare il reddito dei lavoratori attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari ad accompagnare il processo di reindustrializzazione.
Inoltre sarà verificata la possibilità di utilizzare le residue posizioni esodabili a fini pensionistici

c) E' confermato l'impegno assunto nell'accordo dell'ottobre 2013 al pagamento diretto della CIG in deroga da parte dell'INPS, come sancito nell'apposito Decreto della regione Siciliana

d) La Regione siciliana si sta adoperando per creare le condizioni per la revoca dei licenziamenti nella Lear, che ha dichiarato la sua disponibilità ad aderire alla CIG in deroga qualora quelle condizioni siano verificate

Comunicato stampa
Palermo, 5 febbraio 2014

16/17 giorno di presidio operai Fiat alla Regione mentre continua anche a Termini Imerese

Oggi pomeriggio è previsto un altro incontro degli operai che hanno deciso per ora di continuare il presidio davanti la Presidenza della Regione con i responsabili della Regione in continuità con le iniziative previste in assemblea dagli operai, i quali hanno anch...e contattato la Prefettura e il Comune di Palermo: nei prossimi giorni si deciderà se e quando mobilitarsi attivamente verso queste altre due istituzioni.

La rabbia degli operai è ancora tutta in campo visto che la riunione del 31 a Roma, tenuta presso il Ministero, purtroppo non ha risolto le preoccupazioni degli operai rispetto al loro futuro, anzi, la delegazione di politici e sindacalisti che è stata a Roma ha riferito che il rappresentante della Fiat-Chrysler ha tenuto a precisare, ancora prima che cominciasse la riunione, che l'azienda non è affatto interessata al rilancio dello stabilimento di Termini Imerese!
La promessa di altra cassa in deroga, come risulta dal documento consegnato alla delegazione, non può in nessun caso calmare gli animi degli operai e delle loro famiglie, dato che questa storia dell'attesa e delle promesse dura già da due anni.

La riconvocazione del Tavolo per il 14 febbraio prossimo al Mise con la presenza promessa di un rappresentante del governo, se da un lato è stata ottenuta perché gli operai Fiat e indotto hanno rimesso in campo la lotta, dall'altro significa altra perdita di tempo, tempo guadagnato dal governo e dall'azienda Fiat che provano a “rasserenare” gli operai con la concessione dio altri ammortizzatori sociali perché non vogliono dare seguito alle promesse già fatte nel 2011 con il vecchio Accordo di Programma.

Davanti a questa situazione il “programma” di lotta degli operai dovrà per forza continuare “fino a risultato conseguito” per dirla con le parole del governo!

Il foglio consegnato alla delegazione che si è presentata al Mise e che riportiamo sotto ne è la conferma:

***

TAVOLO TERMINI IMERESE

31 Gennaio 2014

Conclusioni del governo

1.Il Tavolo Termini Imerese è riconvocato al Ministero dello sviluppo Economico il prossimo 14 febbraio, confermando l'impegno diretto, oltre che del Mise, della Presidenza del Consiglio.

2.Nel merito dei problemi sollevati:
a) Il Governo è impegnato nella fase di strutturazione del finanziamento dei progetti industriali già individuati ed è impegnato altresì a sostenere le prospettive di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese fino a risultato conseguito
b) Per questa ragione il Governo si adopererà per tutelare il reddito dei lavoratori attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari ad accompagnare il processo di reindustrializzazione. Inoltre sarà verificata la possibilità di utilizzare le residue posizioni esodabili a fini pensionistici
c) E' confermato l'impegno assunto nell'accordo dell'ottobre 2013 al pagamento diretto della CIG in deroga da parte dell'INPS, come sancito nell'apposito Decreto della regione Siciliana
d) La Regione siciliana si sta adoperando per creare le condizioni per la revoca dei licenziamenti nella Lear, che ha dichiarato la sua disponibilità ad aderire alla CIG in deroga qualora quelle condizioni siano verificate

3) Governo e regione stanno predisponendo il testo di aggiornamento dell'Accordo di Programma comprensivo delle necessarie risorse, che sarà firmato a breve.

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Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo

domenica 2 febbraio 2014

14° giorno presidio operai Fiat Termini

Comunicato stampa

02/02/2014

IN SEGUITO ALL'INCONTRO AL MISE A ROMA DEL 31 GENNAIO GLI OPERAI RIUNITI IN ASSEMBLEA DAVANTI AL PALAZZO DELLA REGIONE - IL PRESIDIO DURA DA 14 GIORNI - COMUNICANO QUANTO SEGUE:

di continuare per ora  il presidio 
di scrivere una lettera aperta a tutti gli operai
di mobilitarsi già da Lunedì per incontrare il Presidente della Regione Crocetta 

Slai Cobas s.c. Palermo
338/7708110 - 340/8429376

MA QUANDO GLI OPERAI DELL'ELECTROLUX (E TANTI ALTRI) DIRANNO PRIMA "NO"?

tratto da http://proletaricomunisti.blogspot.it

Ma quando gli operai diranno prima i NO, si arrabbieranno prima, lotteranno prima?
Quando non dovranno raccontare solo le loro illusioni, i loro silenzi, l'accettazione negli anni del peggioramento delle condizioni di lavoro? 
Quando cacceranno i funzionari dei sindacati confederali che hanno firmato negli anni accordi svendita, su aumento della produttività, accettazione di attacco ai diritti in cambio di "sicurezza del lavoro", spianando la strada agli attuali attacchi al salario e ai licenziamenti? Quando metteranno a tacere i loro portavoce in fabbrica?
Quando sarà chiaro, attraverso anche l'esperienza delle sconfitte degli altri operai in altre fabbriche, che la "crisi" non è per tutti, che per i grassi padroni, multinazionali, la crisi internazionale significa anche più profitti, opportunità per tagliare salari, aumentare lo sfruttamento, per legittimare attacchi ai diritti fondamentali, per prima dividere gli operai dei vari paesi e poi unificare le loro condizioni alla svendita più bassa possibile di forza-lavoro e alle condizioni di maggior sfruttamento?
Quando gli operai capiranno che se vi sono operai in Polonia che hanno più bassi salari e meno diritti questo tocca anche loro, e che è un avvisaglia pesante che prima o poi verrà attuata anche per gli operai italiani, quando impugneranno l'arma dell'unità proletaria internazionale per rispondere all'unità internazionale reazionaria del capitale e dei suoi governi?  
Quando gli operai impareranno che a dare diritti in cambio della garanzia di lavoro è l'inizio della perdita di salari e posti di lavoro?
Quando gli operai la smetteranno di fare lotte anche forti ma con idee sempre riformiste, illusorie sulla natura e volontà inevitabilmente rapace dei capitalisti anche quando concedono qualcosa agli operai; o idee spesso moraliste e impotenti su governi e partiti dei padroni?

Quando gli operai, imparando anche dalle esperienze più avanzate che pur ci sono oggi, faranno una lotta di classe e svilupperanno una coscienza di classe, un sindacato di classe, un partito della classe, allora non saranno ridotti a tanti operai pur incazzati, pur esasperati, pur determinati nella lotta/resistenza, ma impotenti, ma si eleveranno come classe operaia e faranno paura.



DA ALCUNE DICHIARAZIONI DI OPERAI DELLA ELECTROLUX IN LOTTA: 

"...Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi nella situazione attuale. «Electrolux adesso e Zanussi prima hanno fatto la ricchezza e l’orgoglio di questo territorio e ritrovarci in questa situazione è davvero un’umiliazione. In verità dal 2008 le cose sono cominciate a cambiare con ritmi di lavoro sempre più duri..."

"...Diomiora lavora in Electrolux dal 1994. È rassegnata, stanca. Triste. Dice che in cuor suo credeva ci fosse una soluzione, ma adesso ritiene che non ci sia salvezza, perché «siamo senza una vera classe di governanti. Noi saremmo anche disposti ad accettare la riduzione degli stipendi, ma allora si abbassino anche le tasse e il costo della vita. Altrimenti davvero non ce la facciamo a campare»...

"...«Quando siamo entrate per la prima volta da questi cancelli facevamo 50 pezzi all’ora. Adesso siamo a 94. Il lavoro è aumentato, la paga diminuita. Ora vogliono anche il sangue». Marinella e Sabrina si stringono nei cappotti di pile e sfregano le mani guantate. 
... il loro posto di lavoro rischia di sparire perché sono troppo efficienti. La lavatrice che esce da queste linee costa 30 euro di troppo al pezzo. E siccome i ritmi di produzione sono già al massimo, più di 7,5 euro ad elettrodomestico non si riesce a risparmiare. Non rimane altro che mandare a casa le persone..."
Forlì, Electrolux. Colaprico: "Un errore peggiorare le condizioni degli operai"

"... Maggiori ritmi significa solo maggiore stress e condizioni peggiori di lavoro, accompagnate da aumento delle malattie professionali da sforzi ripetuti. I riflessi e i costi poi sono scaricati sulla collettività...".

"...Nel 2009 come sindacato, unitariamente, abbiamo sostenuto che non ci poteva essere un peggioramento dei ritmi di lavoro. Ora lo stesso sindacato chiede il mandato per passare da 85 pezzi ora a 91 pezzi ora (siamo oltre la produzione di una lavatrice ogni 30 secondi), l'azienda è ferma sui suoi 99 pezzi. In pochi anni il limite massimo di 60 pezzi ora è stato polverizzato. Sembra evidente che se la strada del peggioramento della condizione prestativa, già grave, non è un punto fermo nell'orizzonte sindacale, la mediazione può avvenire su qualsiasi numero e su qualsiasi condizione. Siamo tornati alla rappresentazione reale di "Tempi moderni" di Charlie Chaplin. Tanto a lavorare poi dobbiamo pensarci noi operai! Una strategia mercatocentrica di subordine sbagliata...".

MC