lunedì 29 febbraio 2016

La Blutec mette in atto il Piano A, prepara gli operai alla Lean Manufacturing e ancora non paga la cassa integrazione

Il 23 febbraio la Blutec in un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto un altro pezzo del programma (Piano A - Componentistica) per far ripartire lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese, secondo questo calendario come riportato dal Giornale di Sicilia del 24 febbraio:

-          Fine aprile: 40 dipendenti per attività di progettazione
-          Giugno-luglio: altri 30 per allestimenti di vetture speciali
-          Settembre: 30 operai nel settore chimica
-          Novembre-dicembre: 100 operai settore presse plastica
E poi
2 marzo: inizio lavori ai macchinari.
17 marzo: nuovo incontro al Ministero per definire il “Piano B” per le vetture ibride
Primi di aprile: nuovo incontro per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto.
Viene confermato l’investimento pubblico complessivo per la reindustrializzazione di circa 350
milioni di euro, di cui quasi 100 per lo stabilimento ex Fiat, mentre la Blutec ne dovrebbe mettere, una volta ricapitalizzata, 24!
Rimane il dubbio sui tempi di riassorbimento di tutti gli operai ex Fiat e indotto, e altri dubbi “minori”: ancora non è stata firmata la cassa integrazione; e poi, se i primi lavoratori entreranno in fabbrica ad aprile e solo per la progettazione, quali operai daranno inizio ai lavori ai macchinari dal 2 marzo?
Certo, l’importante è che si riaprano i cancelli e gli operai comincino a lavorare, ma fino a questo momento non si parla del tipo di CONTRATTO di LAVORO che sarà applicato a questi lavoratori! Perché? E QUALI SARANNO I CARICHI DI LAVORO? Questo non è per niente un aspetto secondario! Anzi, visto che la maggior parte del corso che stanno seguendo gli operai a gruppi di circa 200, è concentrato sulla LEAN MANUFACTURING… la cosiddetta PRODUZIONE SNELLA inventata dai giapponesi!

mercoledì 17 febbraio 2016

Firmato il contratto di sviluppo tra Invitalia e Blutec, ma gli operai sono ancora in attesa della firma sulla cassa integrazione per il 2016

La firma dell’accordo sembra un passo avanti in questa lunghissima vertenza, ma non bastano certo le tante parole di entusiasmo del ministro e dei sindacalisti per convincerci che è tutto a posto, e cioè che la produzione ripartirà ecc. ecc., bisogna guardare con attenzione questo accordo, il cui testo completo per adesso non si conosce. 
 È chiaro comunque già dalla lettura del comunicato del Ministro Guidi che non c’è da stare tanto allegri, visto che di sicuro fino a questo momento ci sono solo i corsi di formazione che a gruppi di circa 200 gli operai stanno facendo in questi mesi sulla sicurezza sul lavoro e qualcos’altro. Un altro piccolo gruppo di operai sta facendo un altro tipo di corso che dovrebbe servire per formare disegnatori al computer di componenti per auto. Tutti i corsi sono pagati dalla Regione Sicilia, e fino a questo momento non c’è né l’insegna Blutec davanti alla fabbrica né nessun altro segno distintivo dell’azienda dentro la fabbrica!
Anche tutti i soldi per il “rilancio” sono pubblici! Su 90 milioni Regione e Invitalia ne stanziano 71, mentre la Blutec dovrebbe investire il resto che finora non si è visto!
3 anni poi per assorbire tutti gli operai sono davvero troppi! Ciò significa che gli operai che man mano resteranno fuori dovranno fare ancora anni di cassa integrazione! Per non parlare degli operai dell’indotto! E per quest’anno la cassa integrazione non è ancora stata firmata.

Non entriamo per adesso nel merito del tipo di produzione e che possibilità reale ha questa azienda di sopravvivere nella crisi mondiale in corso.
Le chiacchiere, riportate dal GdS di oggi, compiaciute dei sindacalisti sono poi davvero patetiche, come quelle del rappresentante della Fiom che dice che gli operai “Adesso potranno rientrare in fabbrica e produrre auto”. Adesso? Da dove gli viene questa sicurezza? O di quelli della Fim che non hanno mai il senso del ridicolo: “resta il nostro obiettivo primario garantire la piena occupazione di tutti i lavoratori non solo ex Fiat ma anche dell’indotto”! Questo viene detto dopo oltre 4 anni di chiusura della fabbrica! E meno male che il loro obbiettivo primario è la piena occupazione, pensa se era secondario…
Una cosa è sicura: in tutta questa operazione si conferma la strategia principale di “tutte le parti coinvolte”, come dice la ministra, e cioè quella di prendere tempo!