mercoledì 11 maggio 2016

Blutec, ex Fiat Termini Imerese: alla passerella non poteva mancare Crocetta che fa la sua “scommessa”!

Come avevamo detto a proposito della riapertura della ex Fiat di Termini Imerese, si è trattato di una vera e propria messinscena e in questo senso non poteva mancare Crocetta che infatti si è presentato giorno 5 con i suoi collaboratori per incontrare i dirigenti e i lavoratori e farsi “incoronare” benefattore, portando fino in fondo la sua passerella elettorale.
Proprio come Renzi quando è sceso in Sicilia per firmare i “patti” e consegnare l’assegno, così Crocetta si è presentato con il decreto che stanzia 46 milioni di euro (una parte dell’investimento pubblico) per avviare i lavori in fabbrica. Si tratta, nelle intenzioni, della progettazione e produzione di componentistica per auto (la specializzazione dei padroni della Blutec, cioè della Metec/Stola), mentre per l’altro progetto, quello che prevede la produzione di “auto ibride, invece, vale 190 milioni di euro e deve ancora ottenere il via libera di Invitalia, l’advisor del ministero dello Sviluppo economico incaricato di valutare le offerte per la riqualificazione del polo industriale.” (dal GdS del 6/5/2016)
Ancora si aspetta il via libera? È da qui che vengono tutti i dubbi che abbiamo espresso sull’operazione che vengono rafforzati dal fatto che lo stesso Crocetta la chiama “scommessa”: “Ci crediamo a questa scommessa. È una bella soddisfazione non solo per gli operai di Termini, ma per la città e la Sicilia intera. Adesso la prossima battaglia sarà quella di vigilare sull’accordo per Termini Imerese perché Stato e Regione stanno facendo uno sforzo notevole e chiederemo conto di come vengono spesi i soldi pubblici”.
Soldi pubblici, appunto! Tanto per ribadire che si tratta di una forma nemmeno mascherata di incentivi a fondo perduto dati ai padroni privati!

E tutto questo ben di dio gratis dà alla testa dei dirigenti Blutec che si “allargano” nelle dichiarazioni: “Il proprietario del gruppo Metec/Stola, parla di ‘una scommessa formidabile per la Blutec. Per il 
momento faremo vedere i nostri progetti, i dipendenti che assumeremo nel corso dell’anno, gli investimenti che faremo e abbiamo altri che vorrebbero venire a investire. Tra le idee c’è la chimicaVorremmo fare un accordo con l’Eni localeNoi produciamo nel mondo dell’automobile 15 tipi di plastica. Li potremmo ridurre a tre o quattro, lavorando con l’Eni siciliana. Faremo allestimenti speciali con veicoli di tutti i generi: dagli autobus al trasporto dei rifiuti, tutti elettrici”.

Ma anche Crocetta tutto infervorato si lancia in dichiarazioni grandiose, più altre veramente ridicole e offensive per gli operai, come queste: “L’altra battaglia sarà rilanciare Gela con la prima raffineria verde d'Italia. Abbiamo visto dei lavoratori sempre in piedi, che non hanno mai perso la speranza e hanno lottato con una volontà che non si penserebbe mai al Sud.”
Ma dove ha vissuto Crocetta in tutti questi anni? Gli operai delle varie fabbriche in Sicilia, da quelle piccole e piccolissime che quando lottano “non si vedono”, a Gela e Siracusa, alla ex Fiat, al Cantiere Navale di Palermohanno dimostrato in tante occasioni di lottare con forza e determinazione. Una “misura” di queste lotte sono i processi in corso in questi mesi contro gli operai dei Cantieri Navali di Palermo.
Ma Crocetta continua: “Dobbiamo favorire al massimo il processo di crescita e se questo significa rinunciare e negoziare la perdita di qualche privilegio,dobbiamo essere chiari perché dobbiamo far in modo che l’impresa produca utili e i lavoratori abbiamo assicurato il lavoro”.
Crocetta chiama privilegi i diritti dei lavoratori, che adesso dovrebbero dimostrare di essere molto più flessibili e non fiatare perché l’impresa deve produrre utili!

martedì 3 maggio 2016

Operai ex Fiat Termini Imerese ora Blutec: riapertura della fabbrica o nuova messinscena...?


I dirigenti della Blutec hanno messo su una vera e propria sceneggiata ieri mattina davanti i cancelli della ex Fiat di Termini Imerese con tanto di schieramento di un bel numero di telecamere giornalisti e fotografi, tutti per inaugurare la "riapertura della fabbrica". Strette di mani e benvenuti dai dirigenti. Peccato però, che, come dice il giornalista di Repubblica di oggi: “Non ci sono tute blu né l’eco delle sirene di inizio turno… non escono suoni di macchinari… lo stabilimento è deserto…”, perché le “tute blu” non saranno impiegate nella produzione di alcunché ma si occuperanno di progettazione, di elaborare al computer disegni per la componentistica, e lavoreranno con contratto part-time di quattro ore, che dovrebbe pagare l’azienda, mentre le altre quattro sono ancora di corso e pagate dall’Inps.


E il ridicolo è ancora più grande se ricordiamo che si tratta di soli 20 lavoratori su circa 1000 tra “operai Blutec” e indotto… e a giugno altri 20 e poi ancora altri, fino ad “arrivare a 250 entro la fine dell’anno”, mentre se il progetto auto ibrida si concretizzasse veramente allora il processo si concluderebbe nel 2018! Per la presentazione di questa parte del progetto la Blutec ha tempo fino al 30 giugno, poi passerà al controllo dell’Advisor.

“Non sventola la bandiera del Lingotto” dice il giornalista, ma nemmeno quella della Blutec, dato che per adesso non si vede il logo da nessuna parte!

Ricordiamo ancora una “stranezza” su questo progetto: “Il progetto di Termini Imerese prevede un investimento iniziale di 95,8 milioni, di cui 71 concessi dallo stato e dalla Regione.” riporta il quotidiano! I conti sono quindi facili da fare: il “privato” investe solo 20 milioni su 95! questo “progetto” è pagato di fatto con soldi pubblici! Ma non è finita perché i sindacati, secondo quanto riporta la Repubblica, attendono ancora “20 milioni di euro da Palazzo d’Orleans legati al decreto emanato due settimane fa e solo da pochi giorni al vaglio della Corte dei Conti per il parere. Sono soldi fondamentali per avviare gli ordini dei macchinari”!