mercoledì 15 giugno 2016

Ex Fiat Termini Imerese o Blutec, gli operai sono sempre costretti alla lotta!

Da alcuni giorni gli operai ex Fiat di Termini Imerese e (solo 20 ancora) Blutec sono di nuovo in agitazione sia a causa della cassa integrazione che non viene pagata, sia perché non è stato pagato nemmeno il primo stipendio da parte della Blutec ai nuovi 20 assunti.

La situazione in fabbrica per adesso è la seguente: ci sono i primi 20 finalmente assunti Blutec che stanno imparando a fare progettazione di componentistica al computer con un corso organizzato con i dirigenti della Blutec; sempre nel ramo progettazione se ne sono aggiunti altri 20 che sono entrati in fabbrica da qualche giorno e infine ne sono arrivati altri 16 che si occuperanno invece della manutenzione, questi ultimi 36 non sono stati ancora assunti formalmente dalla Blutec ma fanno i corsi pagati dalla Regione Sicilia.

I motivi della protesta che hanno portato gli operai prima a un presidio in Prefettura a Palermo e poi a bloccare per qualche ora i treni alla stazione di Termini sono quelli del mancato pagamento della cassa integrazione che non è stata rinnovata per il 2016. Come dice un sindacalista della Uil: “L’azienda ha già anticipato, nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2015, quattro mesi di sostegno
al reddito ai 650 operai e non è più in condizioni di affrontare questa spesa.” (GdS 11/6/16)
Naturalmente il sindacalista parla così perché conosce i conti dell’azienda! “Quella del governo nazionale è una scelta scellerata, che ostacola il processo di reindustrializzazione e lo sviluppo del Sud.” L’altro intervento più che aziendale è dei sindacalisti della Cisl: “È inspiegabile – hanno commentato Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo Rsu Fim Cisl – l’azienda sta procedendo con il piano industriale, ha avviato al lavoro i primi settanta dipendenti [sono solo 56, come detto], a luglio inizierà coll’allestimento. Chiediamo un incontro urgente al Mise, vogliamo chiarezza e comprendere il perché di questa decisione, che lascia oltre 650 famiglie senza reddito dato che i due mesi prorogati, che fanno riferimento ad aprile e maggio, sono giù scaduti”.

Il governo ci ha messo del suo per complicare la vita agli operai perché ha fatto un decreto, come dice Mastrosimone della Fiom, che “prevede che ad anticipare la cassa integrazione deve essere Blutec e non l’Inps, ma l’azienda dice che non può pagare la Cig.” Perché non ha “liquidità”. “Non è mai stato fatto un decreto del genere.” Continua il sindacalista “sorpreso”: “Blutec ha ottenuto un finanziamento di 71 milioni di euro per far partire il progetto della costruzione di componenti per auto; ma queste risorse sarebbero vincolate all’implementazione del progetto per il rilancio del polo industriale. Quando lo stabilimento era chiuso si rinnovava con una facilità estrema la Cig, oggi invece ci sono solo problemi. E questo non solo è imbarazzante ma paradossale”. Ma davvero?

Ma le “cose strane” non finiscono qui perché Faraone, l’“uomo di Renzi” in Sicilia, sottosegretario all’Istruzione (!) che essendo già in campagna elettorale per le prossime regionali è “presente” ovunque, ha detto: “Ho sentito il ministro Poletti e il viceministro Bellanova, ci sono alcuni problemi burocratici ma lunedì li sistemeremo, sono fiducioso. I lavoratori riceveranno le tre mensilità, poi vedremo chi sarà ad anticipare i fondi”. Come sarebbe “poi vedremo”? Sarebbe “legale”, per dirla usando le parole con cui si riempiono la bocca, tutto questo? Insomma, quando serve ai politici i soldi si trovano? E, infatti, si arrabbia anche l’assessore alle Attività Produttive, Mariella Lo Bello che ha chiesto addirittura la convocazione di un tavolo urgente perché come riporta La Repubblica: “Il provvedimento del ministero – scrive la Lo Bello – rende di fatto molto complicato la tenuta sociale dell’area e genera forte preoccupazione, con problemi per l’ordine pubblico”. “Problemi per l’ordine pubblico”! Altro che necessità di industrializzazione…

martedì 7 giugno 2016

Operai da due mesi senza cassa integrazione... e il 9 giugno nuovo incontro al ministero



La protesta. In piazza i senza cig
Operai di Termini in mezzo al guado in attesa di Blutec
Dalla fine di marzo sono senza reddito. E ieri, esasperati, sono scesi in piazza
Sono circa 700 operai dell’ex Fiat di Termini Imerese che dal 31 marzo, giorno in cui è scaduta la cassa integrazione, non ricevono più l’assegno mensile.
I rappresentanti sindacali (Fiom, Uilm e Fim), che hanno promosso la protesta andata in scena ieri mattina davanti alla Prefettura di Palermo, accusano il ministero del Lavoro. Il rinnovo della Cig straordinaria è ritenuto necessario dai sindacalisti in un momento di rilancio dello stabilimento termitano ad opera della Blutec che sta attuando il piano previsto dal contratto di sviluppo, di riconversione e riqualificazione del Polo industriale dal valore di 95 milioni (i primi 23 milioni arriveranno nei prossimi giorni): previsto l’utilizzo entro il 2016 di 250 lavoratori e il riassorbimento totale di tutti entro il 2018. “L’atteggiamento del ministero – dice Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil – è veramente incomprensibile. Soprattutto perché intanto la fabbrica ha riaperto i battenti”.
In questo momento sono 43 gli operai al lavoro e da lunedì ne saranno assunti altri 20: “L’azienda sta rispettando la tempistica – spiegano Ludovico Guercio e Giovanni Scavuzzo della FimCisl -, ha avviato a lavoro i primi cinquanta dipendenti per il settore della progettazione, il 6 giugno faranno ingresso altri venti per lo stesso settore e a luglio inizierà a partire anche l’allestimento. Il ministero, intanto, non firma il decreto sulla Cig e gli operai sono senza reddito già dal mese di aprile”.
I sindacati hanno chiesto un incontro al prefetto, mentre le segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm) hanno ottenuto un incontro con il ministero per il prossimo 9 giugno. “...faccia presto, dato che al momento sembrano rispettati tutti gli impegni assunti dal ministero per lo Sviluppo economico, dalla Regione e da Blutec. Si proceda con il rinnovo dell’ammortizzatore sociale per consentire al piano di rilancio per Termini Imerese di proseguire con serenità – dicono ii sindacati -. Anche per l’indotto attendiamo risposte, bisogna innanzitutto dare garanzie di un futuro occupazione. La Regione deve impegnarsi per portare nell’area industriale nuovi progetti che possano dar speranza e garantire loro anche gli ammortizzatori”.
Il Sole 2 Ore
4 giugno 2016