martedì 31 marzo 2020

Ex indotto Fiat, fuori dai benefici economici 124 lavoratori: Bienne Sud, Manital...

Nella confusione e nell'affanno (molto ma molto tardivo!) per contrastare l'epidemia da coronavirus il governo continua a dimenticare quegli operai che per volere dei padroni che chiudono le fabbriche e i politici che gli corrono appresso, non hanno come continuare né a lavorare né a percepire ammortizzatori o sostegni di alcun tipo!
Ma "chiedere alle istituzioni" come molti operai purtroppo fanno da tempo ha lasciato le cose come stanno o peggio! Perciò ripetiamo per l'ennesima volta che è ora che gli operai diventino protagonisti diretti delle loro vite e di quelle delle loro famiglie e non le lascino nelle mani dei padroni e dei loro lecchini.
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Appello al governo per consentire agli operai di percepire le indennità
Ex indotto Fiat, fuori dai benefici economici 124 lavoratori
Fuori da tutto. Senza lavoro, tappati in casa per la quarantena imposta dal Covid-19, senza neppure la speranza di accedere a una delle misure di sostegno previste dal Governo. Si sentono abbandonati i 124 ex lavoratori dell’indotto Fiat di Termini Imerese. L’ultima mazzata è arrivata con il decreto “Cura Italia” che li ha esclusi dai benefici nonostante per le aree d crisi, e tra queste c’è appunto Termini Imerese, sia stata inserita la mobilità in deroga. Secondo le disposizioni ministeriali gli operai non possono ottenere un altro sussidio avendo ricevuto il 2 marzo l’ultima indennità della Naspi, ovvero la nuova prestazione sociale per l’impiego. Un pasticcio burocratico che, in questo momento di estrema difficoltà personale e del Paese, fa sprofondare nell’angoscia interi nuclei familiari che invocano l’intervento del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per trovare una soluzione.
«Sono disperato, non posso pagare le bollette, a giorni i staccheranno la connessione Internet, mia figlia non potrà più fare lezione con gli insegnanti in videoconferenza, non posso pagare gli alimenti alla mia ex moglie, con i 640 euro della disoccupazione avevo pagato parte delle spese universitarie dell’altra figlia: aiutatemi», è il grido di Giovanni Schillaci, 49 anni, ex operaio per vent’anni alla Bienne Sud, azienda che per la Fiat verniciava i paraurti della Lancia Ypsilon. Giovanni,
… come i suoi 61 ex colleghi della Bienne Sud, ha ricevuto l’ultimo accredito Naspi il 2 marzo: in questo limbo si trovano anche i 44 ex lavoratori Ssa Servizi e i 19 ex Manital, altre due ditte dell’ex indotto Fiat, e ai quali la disoccupazione è scaduta già da oltre un anno. «Non ho più nulla. Già non c’era lavoro, con l’emergenza Covid-19 sono precipitato nel buio totale. Non so come fare, per gli ex operai nella mia condizione non sono previsti ammortizzatori né sussidi nel decreto del governo Conte. Non posso chiedere neppure il reddito di cittadinanza, come faccio a vivere?», si chiede Giovanni che lancia un appello alle istituzioni: «Affrontate il nostro caso, non abbandonateci». Accanto ai 124 ex dipendenti del colosso automobilistico si è schierato il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone che ha denunciato la situazione difendendo questa vicenda inaccettabile: «Queste persone hanno lavorato per la fiat e grazie anche alle loro lotte hanno contribuito alla costituzione dell’ara di crisi complessa, è impensabile che non debbano accedere alla mobilità in deroga. Alla ministra Catalfo e al governo regionale chiediamo di risolvere un’assurda iniquità mettendo fine a questa bomba sociale». La Fiom ha ricordato che il ministro Luigi Di Maio, quando era a capo dello Sviluppo economico, «nel dicembre del 2018 ha modificato la norma che regolamenta l’accesso alla mobilità in deroga nell’area di crisi complessa per permettere ad un pezzo di lavoratori dell’indotto di Termini Imerese che erano rimasti fuori dagli ammortizzatori sociali di rientrare dentro gli strumenti di tutela: adesso chiediamo alla ministra Catalfo di fare lo stesso per questi lavoratori che sono rimasti fuori per una ingiustizia».
stralci tratti dal
Giornale di Sicilia 30 marzo ’20