venerdì 30 aprile 2021

Verso il Primo Maggio in piazza anche a Palermo - PIAZZA VERDI (TEATRO MASSIMO) ORE 10

 L’emergenza pandemica che imperversa da più di un anno approfondisce drammaticamente la crisi del sistema capitalista accentuando le disparità sociali e di classe. La borghesia, finché governerà, tutelerà sempre e solo se stessa e i propri interessi.

470.000 lavoratrici e lavoratori, nonostante l'attuale blocco dei licenziamenti (che Confindustria spinge per rimuovere), hanno perso il posto di lavoro solamente nei primi 9 mesi del 2020. Le donne e i migranti, sotto la minaccia di revoca del permesso di soggiorno (attraverso politiche razziste), sono tra le categorie maggiormente penalizzate; aumenta a dismisura la precarietà e la disoccupazione.
Di contro, le giuste e legittime lotte in difesa del lavoro, dei diritti basilari (sociali, politici…) vengono represse dai governi borghesi.

Settori combattivi della classe lavoratrice, benché ancora in circoscritti settori, ha continuato a resistere e a lottare. Su tutto il territorio nazionale si sono svolte molteplici mobilitazioni di lavoratrici e lavoratori di differenti categorie, operai, precari, disoccupati e migranti, ribadendo che se si può lavorare e venire sfruttati giorno e notte, si può e si deve esercitare anche il diritto di lottare contro le angherie padronali che in pandemia non diminuiscono, ma si moltiplicano. In questa prospettiva, ci colleghiamo alle lotte del proletariato tutto che si sviluppano sul piano internazionale.

Anche a Palermo ci si vuole riappropriare del Primo Maggio, la giornata internazionale dei lavoratori, come una grande giornata che è insieme di memoria storica, di confronto e di lotta, rivendicandone le radici rivoluzionarie e internazionaliste.

LAVORAT* E DISOCCUPAT* PER UN PRIMO MAGGIO A PALERMO

martedì 27 aprile 2021

Operai ex Fiat Termini Imerese: cassa integrazione in scadenza e nessun “recovery plan” per la reindustrializzazione

 Per i circa 900 operai dell’ex Fiat di Termini Imerese, ex Blutec, tra “aziendali” e indotto, oramai in cassa integrazione da dieci anni, non è utile aspettare! Ogni giorno che passa senza una mobilitazione forte e con una direzione chiara, lontana dalla passività complice dei governi dei sindacati confederali, complica di fatto la soluzione di un possibile ritorno al lavoro nello stabilimento.

Dall’ultimo incontro, promesso da tempo, richiesto dai sindacati confederali e organizzato dalla viceministra Todde, secondo quanto riporta la Repubblica Palermo di oggi, infatti non è venuto fuori niente di positivo, anzi! Il giornalista dice che l’incontro si è concluso con una “fumata nerissima” perché: “la scatola della ‘newco’, la nuova compagnia pubblica che dovrebbe rilevare lo stabilimento (sott. nostra), sulla carta è pronta, ma è un contenitore vuoto, o almeno dai contenuti troppo fumosi, e così l’incontro convocato dalla viceministra con sindacati, Invitalia, Comune di Termini Imerese e Regione si è concluso con un rinvio all’11 maggio, quando le carte dovranno essere scoperte.”

Ma le carte non sono per niente buone, perché a quanto pare sono apparsi fumosi pure i “programmi industriali” di rilancio e “continuità aziendale” dei commissari della Blutec che, se approvati, possono permettere nell’immediato la concessione di altra cassa integrazione, visto la scadenza prossima di quella in corso.

Tutto ciò conferma che l’interesse per una “soluzione” della vicenda non esiste: il Ministero dello Sviluppo Economico passa da una riunione all’altra senza concretizzare nulla, aggiungendo solo pezze alla pezze, e non sembra, fino a questo momento che nel Recovery Plan presentato ieri da Draghi (di cui non si conosce quasi nulla tranne che le cifre) ci sia traccia, in netto contrasto, tra l’altro, con l’idea di “rilancio”!

Né interesse c’è tantomeno da parte della Regione Siciliana che era stata chiamata a partecipare all’incontro, ma al quale Musumeci non si è presentato, perché, probabilmente in questo momento non riesce a trarne vantaggi elettorali.

È nel campo degli operai che ancora una volta, dunque, cade la palla: sono gli operai che, facendo tesoro della lunga esperienza, respirando l’aria dell’imminente Primo maggio rosso, proletario e internazionalista, devono saper giocare questa partita nel proprio interesse di classe.

lunedì 26 aprile 2021

25 APRILE - GLI SCIOPERI OPERAI FATTORE FONDAMENTALE PER LA VITTORIA DELLA RESISTENZA

 il 25 aprile di proletari comunisti - una approfondita assemblea di 4 ore su PCI e Resistenza al servizio della costruzione del partito e della 'nuova resistenza'

comunicato

 Il lavoro in corso sul Centenario del PCI ha avuto ieri un salto di qualità misurandosi con il ruolo del PCI prima e durante la Resistenza 

Particolarmente approfondito l'esame dell'azione del Partito negli anni della clandestinità, dal 26 al 43 - gli scioperi operai e  dei lavoratori durante il fascismo e il ruolo degli scioperi nella Resistenza dal 43 con il loro intreccio con la lotta partigiana.

Alcuni interventi hanno avviato l'esame della lotta partigiana propriamente detta e il ruolo delle donne in essa

Le conclusioni hanno tracciato l'agenda e il percorso del nuovo appuntamento

-la guerra partigiana lezioni attuali

-la Resistenza come fusione di 3 guerre che ne fanno la esperienza più avanzata e embrione di guerra di popolo di lunga durata in un paese imperialista - i tre strumenti Partito/Fronte Unito/Esercito popolare, le tre fasi difensiva strategica/equilibrio strategico/offensiva strategica

L'appuntamento è fissato per il 28 maggio 2021 e sarà ancora telematico

proletari comunisti

25 aprile 2021

la registrazione dell'assemblea è disponibile per i compagni che vogliano lavorare con noi in questo ciclo 

un nuovo quaderno de 'la Nuova Bandiera' su questa parte del dibattito uscirà in giugno.