mercoledì 15 settembre 2021

La Fincantieri apre a Termini Imerese il polo nel settore navalmeccanico? Era ora... ma ora dobbiamo lottare per una soluzione che comporti la riapertura dello stabilmento e il lavoro per tutti

“L’ipotesi è stata attentamente vagliata e analizzata nelle scorse settimane e resta ancora sui tavoli della politica per sciogliere alcuni nodi tecnici che sarebbero da ostacolo affinché l’azienda possa proporre e sviluppare un progetto per il rilancio dell’area industriale del palermitano che da dieci anni, da quando cioè Fiat ha deciso di chiedere lo stabilimento, aspetta un soggetto industriale forte per ripartire.” dice il quotidiano di Confindustria, il Sole24Ore del 2 settembre.

Questa  proposta è da considerare l’unica seria in oltre dieci anni di tentativi tutti falliti (dalla “Sunny Car”, alla DR Motor Company, alla Blutec… solo per rimanere alle aziende che si occupano di produzione di auto) compreso le ultime “manifestazioni di interesse” che hanno risposto al bando che era stato pubblicato a maggio dal Ministero e che non sono state nemmeno accolte e che non si occupavano affatto di costruzione di auto, comunque incapaci di creare molti posti di lavoro e quindi di riassorbire anche gli operai ex Fiat.

Oltre dieci anni di attesa in cui gli operai hanno dovuto percepire la cassa integrazione, che, come si sa, è molto meno del salario (e per la quale, alla scadenza, ogni volta hanno dovuto protestare pubblicamente), mentre la gestione assolutamente scellerata dei vari amministratori, compreso Invitalia, non ha permesso nessun rilancio anzi alla fine una parte dei soldi pubblici sono stati rubati dal padrone della Blutec, Ginatta.

Dieci anni in cui politici e sindacalisti alla ricerca di facili consensi si sono alternati sul palco delle promesse mai mantenute, mentre nel frattempo si è impoverito ancora di più il settore industriale già di per sé molto debole in tutta la regione. E questo non fa bene al proletariato e alla classe operaia che nella fabbrica ha il suo punto di forza. Su questo, per parafrasare Marx potremmo dire che siamo tormentati non solo dallo sviluppo della produzione capitalistica, ma anche dalla mancanza di questo sviluppo… perché la presenza di una classe operaia numerosa, se da un lato accresce il capitale dall’altro è il presupposto per l’organizzazione di una più forte lotta di classe.

L’intervento del solido colosso pubblico internazionale della costruzione navale, Fincantieri, che implica l’attivazione di un enorme e variegato settore industriale, è certamente una ottima occasione, quindi, per il rilancio dell’industrializzazione dell’area e di conseguenza per il reimpiego degli operai sia diretti che dell’indotto.

E non ci possono essere obiezioni, perché niente effettivamente impedisce la realizzazione del progetto, visto l’enorme “portafoglio ordini”, cioè la quantità di navi già richieste (ad oggi 18 nuove navi da costruire!)… proprio per questo, per permettere la riuscita di questo progetto è interesse degli operai contribuire a togliere di mezzo ogni tipo di “ostacoli” e passare ai fatti!

a cura dello slai cobas per il sindacato di classe - Palermo 

lunedì 13 settembre 2021

Ex Fiat Termini Imerese: altri due anni di cassa integrazione per gli operai, bocciate le proposte di industrializzazione e messa in vendita dello stabilimento - solo la lotta degli operai in forme nuove e autorganizzata dal basso- vedi GKN - può cambiare le cose

 

 La tanto attesa riunione di ieri al Ministero dello Sviluppo economico, retto attualmente dal leghista Giorgetti, aveva all’ordine del giorno due punti essenzialmente

1.      l’esame del piano di rilancio di Blutec presentato dai tre commissari (Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso) che rappresentano il Gruppo (il cui padrone è attualmente agli arresti domiciliari per diversi reati e aver rubato 16 milioni dei 21 concessi dalla Regione) e

2.      l’esame delle proposte pervenute al Mise dopo la pubblicazione dell’avviso per la manifestazione di

interesse per l’area di Termini pubblicato a metà maggio

Il “piano di rilancio” della Blutec è stato rigettato e il Ministero ha dato incarico ai commissari di presentarne un altro entro il 30 settembre, data di scadenza della cassa integrazione, in modo da poterne concedere ancora (si parla di altri due anni!) e dare spazio ad una nuova procedura.

Questo nuovo “piano”, da preparare entro 60 giorni, deve prevedere, secondo il Mise, la vendita della Blutec con tutti gli stabilimenti. Tutto questo “processo” durerebbe almeno due anni durante i quali sarebbe appunto garantita la cassa integrazione ai circa 600 operai ex Fiat che diventano circa mille con l’indotto.

Bocciate anche le otto proposte che erano arrivate dopo l’emissione del bando per l’industrializzazione dell’area! Dovevano essere davvero non credibili e probabilmente miravano soltanto ai soldi pubblici!

Una delle tante altre assurdità è stata la vendita simbolica alla Blutec dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese da parte di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A., (agenzia governativa italiana costituita come società per azioni e partecipata al 100% dal Ministero dell'economia e delle finanze.) e adesso si deve aspettare che i commissari Blutec “vendano” lo stabilimento per poter procedere nelle procedure!

La realtà è che i fondi pubblici sono all’origine stessa della costruzione della fabbrica a Termini Imerese negli anni ’70, e non hanno mai smesso di essere versati nelle casse, prima della ex Fiat e poi alla Blutec, e si vede che fine hanno fatto! Soldi pubblici, profitti privati… e operai in cassa integrazione per anni!