Gli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese sono delusi e aspettano con una certa ansia che in questo mese si risolva in qualche modo il problema della ripresa del lavoro o male che vada, e questa sembra essere la cosa più realistica, la continuazione della cassa in deroga. E anche questo "ammortizzatore sociale", come si sa, viene progressivamente modificato in peggio e le "maglie si stringono" come dicono i giornali. In più, proprio per giustificare questa deroga, è necessario un "piano" di rilancio qualsiasi.
Anche per questo ci sono stati già incontri con la Grifa in questo mese di settembre, che però non hanno dato i risultati sperati soprattutto perché la Grifa, se mai partisse davvero il programma che prevede un "investimento di 250 milioni, produzione di 150 auto ibride al giorno per un totale di 35mila l'anno, assorbimento di 476 lavoratori." assorbirebbe appunto solo 476 operai del totale di circa 1200 tra Fiat e indotto. "L'azienda ha confermato di aver perfezionato l'aumento di capitale con l'ingresso di un Fondo di investimento brasiliano (il fondo di Kbo è gestito dal Banco Brj guidato da Luiz augusto Queiro). Aumento di capitale che però sarebbe vincolato al via libera all'investimento a Termini Imerese." (Il sole 24 ore del 9 settembre, sottolineatura nostra). Come abbiamo già detto i banchieri non sono fessi e prima di mettere i propri vogliono vedere i soldi che ci mette la Regione e lo Stato.
La Grifa, quindi, dice chiaro che non intende assumere tutti gli operai, ma solo 476 e nemmeno tutti in una volta ma a regime cioè, una volta che la produzione entrerebbe nella fase completa, nel 2018! "Grifa vorrebbe farle pescando dal bacino della mobilità mentre i sindacati chiedono che vi sia continuità e che vengano fatte in costanza di Cig che scade il 31 dicembre". "In costanza di cig" come dicono i sindacati, se da un lato è un dato "tecnico" che permette agli operai di rimanere agganciati alla vecchia promessa di Marchionne di cedere lo stabilimento solo quando tutti gli operai saranno reimpiegati, dall'altro li tiene comunque agganciati ad una cassa integrazione che rischierebbe di diventare infinita, come successo ad altre aziende come la Keller, ma sempre che come abbiamo detto, la deroga non venga definitivamente abolita dal governo!
"In questo momento resterebbero fuori circa 300 operai di Fiat e Magneti Marelli e quasi 400 operai dell'indotto di cui 150 già licenziati." E davanti a queste cifre la Uil addirittura propone la soluzione degli "esodati" per "snellire di parecchio il bacino". Veramente una bella soluzione! Di fatto sembra proprio che sia la Uil a volersi "liberare" degli operai dato che fino a questo momento è stato proprio il numero a permettere una certa pressione nei confronti del governo.
Ci doveva essere un altro incontro qualche giorno fa a Palermo ma la Grifa non si è presentata. E dopo quello che abbiamo detto è chiaro il perché.
Le promesse di questi anni, in generale, e quelle di Renzi in particolare, non si sono fino ad ora avverate: del suo "collega cinese", per esempio, cioè del capo del governo che dovrebbe essere in Italia il 16 ottobre, nemmeno l'ombra e tutta l'operazione che coinvolgerebbe la casa automobilistica Brilliance, ci si permetta il gioco di parole, non brilla proprio per niente.
A quanto pare non è servita nemmeno la lettera di ringraziamento che i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil hanno inviato a Renzi per la "visita" a Termini Imerese il 14 agosto scorso. (E non sono serviti nemmeno i loro selfie con Renzi mentre era in municipio!). Tra le altre cose la lettera dice: "La scelta di incontrare direttamente le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Fiat e delle aziende dell’indotto che da anni si battono per riaprire i cancelli dei propri stabilimenti e tonare al lavoro, è per noi importante per rompere la condizione di solitudine con cui spesso abbiamo fatto i conti." Questa storia della solitudine, ripetuta costantemente, è davvero ridicola, dovrebbe fare impietosire il capo del governo?
Una lettera che definire vergognosa è poco, e che rispecchia lo stato di totale servilismo cui sono arrivati i sindacati di regime che hanno fatto perdere agli operai tutta la dignità conquistata con le dure lotte di tutti questi anni.
Preoccupato della scadenza di ottobre, con possibile arrivo delle lettere di licenziamento, anche il sindaco Burrafato con un tweet ricorda al mondo che il 23 settembre c'è il tavolo politico a Roma, dal quale non si cosa uscirà.
La lunga esperienza degli operai in questa vertenza suggerisce certamente la necessità di una ripresa della forte mobilitazione…
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