I toni troppo ottimisti dei titoli di alcuni quotidiani,
tranne quello di Repubblica, sull'incontro di ieri non corrispondono ai
risultati.
Se è vero che l'occupazione simbolica dello stabilimento di
Termini Imerese di qualche giorno fa da parte di una dozzina di operai, durata
una sola notte, è servita ad accelerare i tempi degli incontri, non ha però
cambiato niente, nella sostanza, rispetto agli incontri precedenti.
E, infatti, adesso anche il quotidiano più guardingo, dopo
le sparate dei primi momenti su questa vertenza, appunto La Repubblica, dice
che per Termini i soldi della Grifa sono ancora un giallo.
Perché il problema principale continua ad essere quello del
reperimento dei fondi per far partire la produzione. Non si capisce quindi la
fretta della Fiom ieri di diramare un comunicato in cui dava ad intendere che
finalmente il progetto può partire.
"Il nodo fondamentale – ripete Repubblica - riguarda i
25 milioni di euro che Grifa deve mettere sul piatto per avviare il progetto.
Soldi che la società dichiara di avere nel patrimonio sociale, ma che
attualmente non si trova nella sua disponibilità come denaro liquido.
Sostanzialmente, spiegano fonti ben informate, si tratterebbe di fondi legati
alla società Energy Crotone 1, azienda fotovoltaica che possiede il cento per
cento delle azioni di Grifa, ma che nel proprio capitale sociale dichiara una
disponibilità di soli diecimila euro." Certo De Vincenti ha tenuto a
rassicurare ancora una volta, ma questo dato non è ancora cambiato tanto che
"non è stato ancora dato il via libera definitivo da parte di Invitalia, l'advisor
incaricato dal ministero dello Sviluppo economico di verificare se la società
ha le caratteristiche finanziarie per portare avanti il progetto."
La Grifa, dietro la quale ci sarebbe anche la Fiat che per
realizzare le tre versioni previste di un'auto del segmento A, fornirebbe il
pianale Panda, motori ecologici, costruiti con componenti della casa torinese,
"assicura che entro lunedì prossimo, quando è in calendario il prossimo
incontro al ministero, saranno trasformati [i 25 milioni annunciati] da meri
crediti in vera liquidità."
"Denaro che però da solo non basta: per dare il via
libera al piano bisogna raccogliere quei 100 milioni di euro richiesti da
Invitalia per avviare la produzione. In aiuto a Grifa, quindi, dovrebbe
arrivare il Banco di Rio de Janeiro, fondo di investimenti brasiliano che
apporterà un aumento di capitale di 75 milioni di euro alla società."
"Ieri, durante il vertice, il viceministro de Vincenti
ha informato i sindacati di avere ricevuto la lettera ufficiale del Banco in
cui si impegna a ricapitalizzare Grifa. Un documento che ha rasserenato gli
animi ma che, di fatto, cambia poco o nulla rispetto a quanto detto nelle
ultime settimane, ovvero che l'intervento finanziario del Banco di Rio de
Janeiro arriverà, ma solo una volta firmato il Patto di servizio con Invitalia,
documento che dà il via libera all'ingresso di Grifa a Termini Imerese."
Sul piano della produzione poi i problemi si vedono subito
dato che la costruzione di automobili nell'ex stabilimento fiat dovrebbe
ricominciare nella seconda metà del 2016 (quindi, tutto il 2015 sarebbe di
cassa integrazione!) per partire alla fine entro il 2018!
Comunque, anche se Grifa e Banco di Rio i 100 milioni li
trovano, rimane il grosso problema, oggi più di ieri, dei 240 milioni che la
Regione, in pieno disastro finanziario, si è impegnata ad investire.
L'operazione si dovrebbe in ogni caso chiudere entro il 31
dicembre per permettere la cessione di ramo d'azienda e "salvare" i
760 operai Fiat, mentre a quanto pare è stato accantonato per il momento il
problema degli operai dell'indotto.
Ancora una volta, la vera soluzione del problema dello
stabilimento Fiat di Termini può essere solo nelle mani degli operai.
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