Eccola qui l’azienda che doveva
sostituire la Fiat e dare prova di solidità per far ripartire la produzione. La
prima cosa che partirà davvero sembra il contenzioso con il comune di Termini
Imerese per evasione del pagamento Imu, ben 700mila euro che possono diventare
oltre 900 mila.
E tutto questo nonostante i 22 milioni
di euro già sbloccati dalla Regione e Invitalia come prima parte dei complessivi
75 milioni previsti per l’intervento pubblico! E MENTRE GLI OPERAI CONTINUANO AD ASPETTARE DI RIPRENDERE A LAVORARE!
Il "piano" che azienda e sindacati condividono sulla ripresa del lavoro e come viene riportato dall'articolo del Giornale di Sicilia, si commenta da solo. Nella sostanza si tratta di un grande bluff...
Il "piano" che azienda e sindacati condividono sulla ripresa del lavoro e come viene riportato dall'articolo del Giornale di Sicilia, si commenta da solo. Nella sostanza si tratta di un grande bluff...
Termini, la Blutec deve 700 mila
euro di Imu
Dalla società non hanno
commentato la notizia. Cautela dai sindacati: è giusto che paghi, ma per
favore, nessuna mazzata
“È bene che si trovino e risorse
e si metta a posto la situazione – ha commentato Daniela De Luca, segretario
della Cisl Palermo-Trapani -. Ma forse anche che si vada incontro all’azienda.”
Poco meno di 700mila euro di Imu
(Imposta municipale unica) ancora da pagare al comune di Termini Imerese, degli
anni 2015 e 2016. Questa è la somma che la Blutec, società di auto torinese
nata nel 1919, dovrebbe corrispondere al comune termitano. Se tali somme non
dovessero finire nelle casse comunali in tempi ragionevoli, il comune potrà
avviare le procedure propedeutiche alla riscossione coatta. Nella fattispecie,
si applicherebbe una sanzione aggiuntiva del 30%. Ciò significa che si supererebbero
i 900 mila euro.
“È ferma intenzione
dell’amministrazione procedere quanto più velocemente a recuperare le somme –
ha detto il dirigente del IV settore, Maurizio Scimeca-. Il nostro interesse è quello
di recuperare le somme maggiori, quindi i primi che saranno interessati da
questa vicenda saranno i grandi evasori, tra cui un certo numero di aziende e
professionisti. Poi verranno tutti gli altri”.
E pare proprio che solo la Blutec
abbia debiti di questa entità. Una situazione davvero singolare e imbarazzante
per l’azienda che dovrebbe sostituire la Fiat. Forse un fatto contingente.
Comunque non un bel biglietto da visita per gli operai ex Fiat che attendono
l’assunzione, ancor più considerando quanto è stato illustrato durante l’ultimo
incontro avvenuto al ministero dello Sviluppo economico, lo scorso 4 ottobre.
Dalla riunione, infatti, sono uscite notizie positive. Per esempio, la conferma
del riassorbimento totale dei quattrocento operai. I lavoratori saranno
riassunti in due fasi: la prima prevede il riassorbimento di 30 unità entro
aprile 2017 e 130 entro la fine di agosto 2017; con la seconda fase varcheranno
i cancelli 150 operai entro la fine del 2017, per arrivare alla fine del 2018
con il completamento dell’organico.
I sindacati, durante la riunione,
hanno posto numerose questioni inerenti il progetto e in particolare: la necessità
di avere una scansione temporale degli ingressi nello stabilimento; hanno
lamentato ritardi nella implementazione del progetto; hanno richiamato il
problema dei lavoratori dell’ex indotto Fiat; hanno ricordato che la cassa
integrazione è scaduta il primo ottobre e che a dicembre scadrà il primo
biennio di cassa. Quest’ultimo problema è stato comunque risolto due giorni fa
con la proroga della Cigs fino al 24 settembre 2017.
“Non c’è nessuno in azienda. Mi
hanno detto di riferirvi che si faranno sentire loro”, questo quanto detto da
un dipendente della Blutec. L’azienda era stata da noi contattata
telefonicamente per avere un commento da parte del management.
“È bene che si trovino le risorse
e si metta a posto la situazione – ha commentato Daniela De Luca, segretario
della Cisl Palermo-Trapani-. Ovviamente come sindacato, tutto sommato dopo
tanti anni, nei quali pensavano che non si ripartisse più con la produzione,
abbiamo iniziato a vedere qualche spiraglio. Io auspico che la faccenda si
sistemi. È chiaro che siamo tutti concordi se parliamo di contrasto
all’evasione fiscale – ha aggiunto De Luca – ed è giusto che anche le aziende paghino
i tributi. E tuttavia è vero che c’è una situazione di crisi, è allor è forse consigliabile
andare incontro alle aziende. Ma dare una mazzata a una società che sta
riprendendo tutti gli operai fuoriusciti, può essere molto negativo. Con la
partenza della seconda fase del progetto verranno riassorbiti tutti gli operai
dell’indotto. Ricorso – ha concluso – che c’è stato anche un grande sforzo
economico da parte del vecchio governo e spero ci sia anche nel nuovo”.
Il Giornale di Sicilia
14 dicembre ’16
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