Basta con la cassa integrazione,
bisogna riprendere la lotta per tornare subito al lavoro!
Da 7 anni dura la farsa dei vari “piani
di rilancio” e anche quella del “piano industriale” della Blutec sembra essere
arrivata alla fase finale! Adesso non paga più nemmeno gli stipendi degli
operai attualmente in fabbrica e non restituisce ancora i milioni che deve a
Invitalia.
Infatti, come riporta pure La
Repubblica del 21 gennaio: “A fare scattare la mobilitazione una serie di
preoccupanti notizie e di ancor più preoccupanti silenzi che arrivano
dall'azienda che ha rilevato il sito industriale ma che continua ad accumulare
ritardi nel previsto piano di rilancio. Gli stipendi di gennaio non pagati, i
4,5 milioni che Blutec doveva restituire ad Invitalia ancora non versati e il
tfr, per circa 4 milioni, mai versato.
“E anche gli impegni presi dal
ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, denuncia la Fiom, sono
rimasti in gran parte lettera morta come la promessa di un incontro risolutivo
fra il ministero e la Fca dalle cui commesse dipende in larga misura Blutec e
il futuro di Termini.”
E non è ancora partita nemmeno la
cassa integrazione per il 2019, per i circa 1000 operai tra ex Fiat/Blutec e
indotto, nonostante l’accordo a livello di Ministero, né per gli operai ex Fiat
né per l’indotto!
Gli operai presenti all’assemblea
hanno preso atto delle brutte notizie e si preparano ad ulteriori iniziative,
ma per cominciare a dare una vera svolta alla “vertenza infinita” è soprattutto
necessario liberarsi prima possibile di chi sulla pelle degli operai, in
maniera totalmente parassitaria, fa carriera politica e sindacale, e prendere
nelle proprie mani la lotta.
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Fiom: allarme rosso alla Blutec
di Termini Imerese, "C'è il rischio che salti tutto"
L'assemblea davanti ai cancelli
della Blutec di Termini Imerese
Assemblea dei lavoratori davanti
ai cancelli della fabbrica ex Fiat. Chiesto un incontro con il governo
regionale e un nuovo vertice con Di Maio
di GIOACCHINO AMATO
21 gennaio 2019
Torna l'allarme fra i lavoratori
della Blutec di Termini Imerese, "allarme rosso" lo definiscono i
sindacalisti della Fiom dopo l'assemblea tenutasi davanti ai cancelli dell'ex
stabilimento Fiat. A fare scattare la mobilitazione una serie di preoccupanti
notizie e di ancor più preoccupanti silenzi che arrivano dall'azienda che ha
rilevato il sito industriale ma che continua ad accumulare ritardi nel previsto
piano di rilancio. Gli stipendi di gennaio non pagati, i 4,5 milioni che Blutec
doveva restituire ad Invitalia ancora non versati e il tfr, per circa 4
milioni, mai versato.
E anche gli impegni presi dal
ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, denuncia la Fiom, sono
rimasti in gran parte lettera morta come la promessa di un incontro risolutivo
fra il ministero e la Fca dalle cui commesse dipende in larga misura Blutec e
il futuro di Termini. A questo si aggiunge la situazione di un'altra società
del gruppo Stola-Metec che fa capo a Blutec, la Ingegneria Italia di Atessa
(Chieti), in ritardo sul pagamento degli stipendi. Una situazione che ha
bloccato la fabbrica di veicoli industriali Sevel partecipata da Fca dove si
costruiscono i veicoli commerciali Ducato e che prelude, secondo un comunicato
della stessa azienda alla vendita delle attività legate al sito Sevel ad
un'altra società dell'indotto Fca.