Il loro linguaggio è sempre uguale: veri elemosinanti che parlano di “speranze” e ancora dopo 8 anni sono “In attesa di un piano industriale credibile”, nella sostanza hanno condiviso la “politica industriale” di tutti i governi e ora anche di questo.
“Questo governo in Economia ha intenzione di mettere insieme i provvedimenti economici dei governi targati PD, con i provvedimenti demagogici dei 5stelle; una mistura antioperaia e contro i diritti dei lavoratori, che rivaluta e rilancia la precarietà assistita.
“D’altra parte il sì al Jobs Act e la sua considerazione come un fatto compiuto da cui non si può tornare indietro è comune a tutte le forze parlamentari. La destra reazionaria di Salvini, Meloni e Berlusconi, vogliono ancora più potere per le imprese, cioè per i padroni, e non certo quindi per i lavoratori. E anche la forza che in parlamento si presenta più a “sinistra”, LeU è ormai dentro il governo.” (dall’ultimo numero di proletari comunisti sul “nuovo” governo).
Gli operai che in questi anni hanno visto e vissuto sulla propria pelle tutto questo sanno che non c’è futuro su questa via… devono solo decidere di imboccare un’altra strada!
***
Per evitare il fallimento di Blutec si gioca l’ultima carta possibile: quella della amministrazione straordinaria.
Questo quanto emerso ieri nel corso della riunione al Ministero dello sviluppo economico dove si affrontava la vertenza nazionale. Il commissario giudiziario ha comunicato lo stato dell’azienda. (18 mila euro in cassa, 250 cause in corso, nessun programma di manutenzione impianti, prescrizioni degli ispettori del lavoro e della Asl, tre istanze di fallimento, dal 2017 nessun contributo Inps versato.)...
anche l’ipotesi di affitto di rami d’azienda.
Nel frattempo, per i lavoratori di Termini Imerese potrà essere possibile accedere alla cassa integrazione anche per il prossimo anno, visto che l’attuale era in scadenza al 31 dicembre. “Confidiamo che la domanda di amministrazione straordinaria – spiega Gianluca Ficco segretario nazionale della Uilm – venga accettata, poiché oggi appare l’unico modo per scongiurare il fallimento e forse anche per assicurare la necessaria copertura di ammortizzatori sociali”. “In attesa di un piano industriale credibile – conclude Ficco – per tutti gli stabilimenti italiani, dalla Sicilia al Piemonte, abbiamo avanzato una serie di richieste specifiche per alleviare la situazione. Più in particolare abbiamo chiesto al Ministero del lavoro di accelerare la procedura per approvare la erogazione della cassa integrazione, che non è più percepita dal mese di giugno. Inoltre, continuiamo a insistere affinché si permetta ai lavoratori di Termini di poter beneficiare dell’anticipo pensionistico legato allo svolgimento di lavori usuranti”. Per la Fiom Cgil è necessaria una ripresa del confronto per l’intervento del governo, attraverso Invitalia, e la Regione che si devono assumere direttamente la responsabilità di governare la reindustrializzazione di Termini e il processo di rioccupazione, anche individuando più soluzioni industriali.” “Unica strada da potere perseguire in questo momento ma serve trovare delle soluzioni industriali per Termini”, spiega Antonio Nobile della Fim Cisl, “fondamentale che l’amministrazione straordinaria metta in sicurezza tutte le attività di Blutec e anche della capogruppo Metec, condizione necessaria per costruire le condizioni di un progetto di piano industriale che dia una risposta occupazione per tutti i dipendenti”.
Giornale di Sicilia 4 ottobre ’19
Nessun commento:
Posta un commento