È il momento di una lotta vera, determinata, generale
per aumenti salariali, nessun licenziamento, riduzione
dell'orario di lavoro a parità di paga, sicurezza e salute senza sconti
sui posti di lavoro!
Lavoratori/lavoratrici,
il rinnovo del contratto di
lavoro dei metalmeccanici e di molti altri contratti di lavoro cade nel mezzo
di una grave crisi pandemica ed economica prodotta dal sistema capitalistico,
che ha contribuito a trasformare il virus in strage con criminali tagli alla
sanità pubblica avvenuti negli ultimi vent’anni
per mano dei governi di
centro-destra, “tecnici” e di centro-sinistra, sempre al servizio del
padronato.
Ora i padroni pretendono ancor
più di far pagare questa situazione
proprio alla classe lavoratrice. Il presidente di Confindustria Bonomi ci ha
sferrato un attacco brutale: zero aumenti salariali, sblocco dei licenziamenti,
più produttività. Con questo terrorismo punta a concludere dei contratti-bidone
sul tipo dell’ultimo contratto dei metalmeccanici, che ha portato nelle tasche
dei lavoratori 40 euro lordi in 3 anni e una ‘flessibilità’ senza limiti, e sui conti dei capitalisti e dei banchieri montagne di profitti.
Fiom-Fim-Uilm sono stati costretti a rompere le trattative, ma
ci hanno messo un mese per attuare uno sciopero di sole 4 ore perché stanno
cercando di ricucire a tutti i costi il filo della trattativa.
L'unico modo per riaprire la
trattativa sui rinnovi contrattuali ad armi pari coi padroni è la lotta
prolungata in tutte le fabbriche fino a un
vero sciopero generale!
Noi lavoratori/lavoratrici che
stiamo già pagando un alto prezzo per l’obbligo di andare al lavoro, ci siano o
no le condizioni di sicurezza, dobbiamo evitare un nuovo contratto a perdere, dobbiamo
dare vita ad una lotta vera e
determinata, che sia di esempio, come è stato in passato, anche per le
altre categorie. Facciamoci forti del nostro numero e della nostra funzione
sociale: siamo la classe indispensabile, se ci fermiamo noi, si ferma
tutto.
Piene misure di sicurezza sul
lavoro per tutti/e! Fermo delle fabbriche a rischio!
Non siamo carne da macello,
senza sicurezza non si lavora
Nessun licenziamento! Cassa
integrazione pari al 100% del salario!
Non un centesimo in meno
dell’8% dell’aumento
salariale previsto in
piattaforma!
Basta con le “flessibilità”
concesse negli ultimi contratti!
Totale parità normativa,
salariale, di orari, etc., tra lavoratori diretti e lavoratori degli appalti!
L’azienda committente deve essere ritenuta responsabile per tutto ciò che
avviene negli appalti in materia di condizioni di lavoro e sicurezza
Nazionalizzazione delle
aziende che chiudono, a iniziare dalla Whirpool!
Raccogliamo l’esempio di lotta
dei facchini e dei driver della logistica che hanno ottenuto in questi anni
importanti miglioramenti grazie a dure lotte e alla loro auto-organizzazione
con i sindacati classisti e combattivi.
Unire le forze di tutte le
categorie in scadenza di contratto per in un solo fronte di classe!
Rilanciamo con forza la lotta
per la riduzione drastica e generalizzata dell'orario di lavoro a parità di
salario; imponiamo una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della
popolazione!
I bisogni, le necessità, le
aspirazioni di riscossa dei lavoratori sono comuni, e comune dev’essere
la nostra risposta di lotta a questo padronato assetato di profitti e di
sangue, al governo Conte-bis che, con abilità manovriera, non fa altro che
assecondarlo, a ogni governo dei padroni
Per informazioni 338.7708110
Patto
d’azione anticapitalista- per un fronte unico di classe
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