dal giornale di sicilia
8 aprile 2014
Cassa integrazione Fiat, conto alla rovescia
Lunedì nuova riunione al ministero dello Sviluppo economico:
il giorno dopo potrebbero partire le lettere di licenziamento
L'attesa convocazione al ministero dello Sviluppo economico
è finalmente arrivata. L'appuntamento per tornare a discutere sulla vertenza
della Fiat di Termini Imerese, che mette a rischio oltre mille posti di lavoro,
è per il giorno 14. La notizia è stata resa nota dalla Fiom in un momento molto
delicato per gli operai: la scadenza dei termini per la cassa integrazione è il
30 giugno, e dal 15 aprile, in mancanza
di piani industriali solidi, l'azienda potrebbe procedere con le procedure di
licenziamento collettivo. I sindacati a Roma chiederanno quindi una proroga
degli ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre. "Da questo incontro –
dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – ci aspettiamo
che si chiuda la partita sulla cassa integrazione e si cominci a discutere
delle proposte industriali. Ormai non c'è tempo da perdere. Perciò vogliamo
capire quali sono le prospettive per gli operai. Fino a quando non si
concretizzeranno le iniziative annunciate la Fiat non può tirarsi indietro. E
Marchionne non può dire che Termini Imerese non è più un problema suo né la
politica può stare a guardare".
Al vertice romano, con rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo
e del Lavoro, della Regione, del Comune di Termini, della Fiat e dei sindacati,
si discuterà anche delle prospettive del sito industriale. Ad oggi, infatti,
nessuna garanzia sul suo rilancio è emersa, anche se si parla di due aziende di
scouting, la Protrade e la Career Counseling, che starebbero lavorando per
trovare soluzioni. L'obbiettivo sarebbe la riapertura dello stabilimento con la
produzione di auto elettriche di ultima generazione. Nel progetto, denominato
"Sicilia Naturalmente", c'è la riassunzione di tutto il personale che
era impiegato nella fabbrica automobilistica torinese e dei lavoratori
dell'indotto.
Ma restano sul tavolo tre piani industriali: Biogen per la
produzione di energia da oli vegetali, Mossi & Ghisolfi nel comparto dei
biocarburanti e Landi che produce impianti a gas e Gpl. Con queste aziende poterebbero
lavorare circa 500 addetti. I tempi però sono lunghi e la cassa integrazione è
direttamente proporzionale ai piani di rilancio.
Intanto, gli operai interinali dell'indotto Fiat hanno
promosso un sit-in nel giorno del tavolo romano, a partire dalle ore 15,
davanti alla sede storica del Comune di Termini Imerese. Agli operai è stata
concessa la mobilità in deroga fino al 31 dicembre del 2013 e da quest'anno non
possono più usufruire di paracadute sociale. "Non abbiamo più speranza, siamo
disperati – dice, anche a nome dei trenta colleghi, l'ex internale della Bienne
Sud Salvatore Pirrone - . Tutti i lavoratori hanno figli, l'affitto da pagare e
non sanno come arrivare a fine mese. Chiediamo le stesse tutele concesse agli
operai Fiat e a quelli dell'indotto". Un altro sit-in di protesta,
promosso dagli operai Slai Cobas, è in programma per il 14 aprile a Palermo,
davanti la sede della Regione.
Il giornale di Sicilia
8/4/14
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