dall'ANSA - 3 dicembre 2014
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Termini, da Grifa ancora nessuna certezza. I sindacati
pronti a bloccare il trasferimento
Mancano all'appello i 25 milioni di euro necessari per
l'aumento di capitale. La Fiom: "Invitalia certifichi la solidità del
gruppo"
03 dicembre 2014
Termini, da Grifa ancora nessuna certezza. I sindacati
pronti a bloccare il trasferimento
(ansa)
"Nessun accordo sulla cessione di ramo d’azienda finché
non ci saranno garanzie su Grifa, non vogliamo ritrovarci il 31 dicembre
licenziati dalla Fiat e in mano a un’azienda che non ha le gambe per
camminare”. I sindacati sono pronti a bloccare il trasferimento a Grifa dell’ex
stabilimento Fiat di Termini Imerese, e dei suoi 760 dipendenti, finché non ci
saranno garanzie sulla solidità economica dell’azienda. Una garanzia che
continua a non arrivare. La startup guidata dal settantenne Antonio Florenza
non ha ancora fornito le rassicurazioni sull’effettiva esistenza di quei 25
milioni di euro che la società dichiara di possedere, ma solo come capitale e
non come denaro vero e proprio. Soldi senza i quali non si può procedere con
l’iter che porterà allo sbarco di Grifa in Sicilia: in mancanza dei 25 milioni,
infatti, il fondo di investimenti brasiliano Banco di Rio de Janeiro non
apporterà il promesso aumento di capitale dei 75 milioni di euro che servono a
chiudere l’accordo e dare il via libera ai finanziamenti pubblici che ammontano
a circa 240 milioni di euro.
Questa mattina i sindacati hanno incontrato a Roma i vertici
di Grifa e i rappresentanti di Fiat, che la settimana scorsa ha avviato le
procedure per il trasferimento di ramo d’azienda. Oggi però i sindacati hanno
formalmente comunicato che non firmeranno alcun accordo di cessione finché non
ci saranno garanzie vere non solo sui 25 milioni di euro, ma anche sulla sostenibilità
del piano industriale di Grifa. Quello che temono, infatti, è di essere
licenziati da Fiat il 31 dicembre e ritrovarsi dentro a un’azienda che potrebbe
non partire mai. E il fatto che oggi Grifa, stando alle ricostruzioni dei
sindacati, non abbia reagito in alcun modo o fornito risposte non lascia ben
sperare.
“Ad oggi, Grifa non risulta avere la necessaria
capitalizzazione per sostenere il piano di reindustrializzazione e
rioccupazione di tutte le maestranze - spiegano Michele De Palma della Fiom
nazionale e Roberto Mastrosimone della Fiom Sicilia – pertanto abbiamo
consegnato una lettera con cui comunichiamo l’indisponibilità a ratificare la
cessione di ramo d’azienda senza la certezza che Grifa sia in condizioni di
produrre. Quello che chiediamo è un intervento urgente del governo che,
attraverso Invitalia, certifichi la solidità del nuovo soggetto
imprenditoriale. Nel caso non ci fossero garanzie economiche serie da qui al 31
dicembre, il governo dovrà intervenire per bloccare i licenziamenti di Fiat e
prolungare gli ammortizzatori sociali finché non si troverà una
soluzione”.
"Il confronto sul trasferimento d'azienda da Fiat a
Grifa dovrà proseguire presso il ministero dello Sviluppo economico - affermano
Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella della Uilm Sicilia - per
poter proseguire utilmente la discussione, Grifa dovrà completare le operazioni
di capitalizzazione secondo quanto stabilito al dicastero dello Sviluppo
economico e il ministero stesso dovrà farsi garante della sostenibilità del
piano di reindustrializzazione".
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