La firma dell’accordo
sembra un passo avanti in questa lunghissima vertenza, ma non bastano certo le
tante parole di entusiasmo del ministro e dei sindacalisti per convincerci che
è tutto a posto, e cioè che la produzione ripartirà ecc. ecc., bisogna guardare
con attenzione questo accordo, il cui testo completo per adesso non si conosce.
È chiaro
comunque già dalla lettura del comunicato del Ministro Guidi che non c’è da
stare tanto allegri, visto che di sicuro fino a questo momento ci sono solo i corsi
di formazione che a gruppi di circa 200 gli operai stanno facendo in questi
mesi sulla sicurezza sul lavoro e qualcos’altro. Un altro piccolo gruppo di
operai sta facendo un altro tipo di corso che dovrebbe servire per formare
disegnatori al computer di componenti per auto. Tutti i corsi sono pagati dalla
Regione Sicilia, e fino a questo momento non c’è né l’insegna Blutec davanti
alla fabbrica né nessun altro segno distintivo dell’azienda dentro la fabbrica!
Anche tutti i
soldi per il “rilancio” sono pubblici! Su 90 milioni Regione e Invitalia ne
stanziano 71, mentre la Blutec dovrebbe investire il resto che finora non si è
visto!
3 anni poi per
assorbire tutti gli operai sono davvero troppi! Ciò significa che gli operai
che man mano resteranno fuori dovranno fare ancora anni di cassa integrazione! Per
non parlare degli operai dell’indotto! E per quest’anno la cassa integrazione non
è ancora stata firmata.
Non entriamo per
adesso nel merito del tipo di produzione e che possibilità reale ha questa
azienda di sopravvivere nella crisi mondiale in corso.
Le chiacchiere,
riportate dal GdS di oggi, compiaciute dei sindacalisti sono poi davvero
patetiche, come quelle del rappresentante della Fiom che dice che gli operai “Adesso potranno
rientrare in fabbrica e produrre auto”. Adesso? Da dove gli viene questa
sicurezza? O di quelli della Fim che non hanno mai il senso del ridicolo: “resta
il nostro obiettivo primario garantire la piena occupazione di tutti i lavoratori
non solo ex Fiat ma anche dell’indotto”! Questo viene detto dopo oltre 4 anni
di chiusura della fabbrica! E meno male che il loro obbiettivo primario è la
piena occupazione, pensa se era secondario…
Una cosa è sicura: in tutta questa
operazione si conferma la strategia principale di “tutte le parti coinvolte”,
come dice la ministra, e cioè quella di prendere tempo!
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