Sembra un gioco per bambini e invece è la decisione comunicata al tavolo aperto al Ministero dello Sviluppo Economico nell’ultimo incontro con l’azienda. Dovevano essere 30/40 secondo il piano presentato a febbraio, ma l’azienda è sempre in ritardo… Infatti da fine mese ne dovrebbero rientrare solo a 10 alla volta a settimana (?), addetti alla progettazione, per arrivare, nelle intenzioni, a 250 (su 700 escluso l’indotto) entro l’anno. Ciò significa chiaramente che nessuna produzione potrà davvero essere avviata nei prossimi mesi, visto comunque che lo stabilimento deve essere riadattato, e in questo senso nessun lavoro serio è ancora cominciato.
L’azienda ha comunicato anche che comunque tutti gli operai hanno finito il corso di formazione.
Come per altri circa 8 mila operai e lavoratori in generale in Sicilia, il problema della cassa integrazione non è per niente risolto perché la Blutec non si è ancora detta disponibile ad anticipare le somme necessarie. Un impegno chiesto anche da parte della viceministro Bellanova che ha dichiarato: “Tutte le istituzioni sono impegnate ad accelerare sui tempi… il Mise è pronto per firmare le convenzioni. Chiedo all’azienda l’impegno ad anticipare la cig qualora ce ne fosse bisogno.” Ma l’altra notizia poco confortante è che “Sul fronte della cassa integrazione straordinaria il Ministero del Lavoro … ha riferito all’azienda che approverà la cassa integrazione, ma dopo la verifica dello stato di avanzamento dei lavori e dall’inizio, dunque, del rientro di tutti gli operai. A tal fine incaricherà gli ispettori a Palermo di verificare tutte le fasi…” (GdS 20/4/16).
Queste “fasi” dovrebbero concludersi con la “fase B” che entro il 2018 vedrebbe in produzione l’auto ibrida. Ma gli operai non possono aspettare in eterno…
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