Proprio come Renzi quando è sceso in Sicilia per firmare i “patti” e consegnare l’assegno, così Crocetta si è presentato con il decreto che stanzia 46 milioni di euro (una parte dell’investimento pubblico) per avviare i lavori in fabbrica. Si tratta, nelle intenzioni, della progettazione e produzione di componentistica per auto (la specializzazione dei padroni della Blutec, cioè della Metec/Stola), mentre per l’altro progetto, quello che prevede la produzione di “auto ibride, invece, vale 190 milioni di euro e deve ancora ottenere il via libera di Invitalia, l’advisor del ministero dello Sviluppo economico incaricato di valutare le offerte per la riqualificazione del polo industriale.” (dal GdS del 6/5/2016)
Ancora si aspetta il via libera? È da qui che vengono tutti i dubbi che abbiamo espresso sull’operazione che vengono rafforzati dal fatto che lo stesso Crocetta la chiama “scommessa”: “Ci crediamo a questa scommessa. È una bella soddisfazione non solo per gli operai di Termini, ma per la città e la Sicilia intera. Adesso la prossima battaglia sarà quella di vigilare sull’accordo per Termini Imerese perché Stato e Regione stanno facendo uno sforzo notevole e chiederemo conto di come vengono spesi i soldi pubblici”.
Soldi pubblici, appunto! Tanto per ribadire che si tratta di una forma nemmeno mascherata di incentivi a fondo perduto dati ai padroni privati!
E tutto questo ben di dio gratis dà alla testa dei dirigenti Blutec che si “allargano” nelle dichiarazioni: “Il proprietario del gruppo Metec/Stola, parla di ‘una scommessa formidabile per la Blutec. Per il
momento faremo vedere i nostri progetti, i dipendenti che assumeremo nel corso dell’anno, gli investimenti che faremo e abbiamo altri che vorrebbero venire a investire. Tra le idee c’è la chimica. Vorremmo fare un accordo con l’Eni locale. Noi produciamo nel mondo dell’automobile 15 tipi di plastica. Li potremmo ridurre a tre o quattro, lavorando con l’Eni siciliana. Faremo allestimenti speciali con veicoli di tutti i generi: dagli autobus al trasporto dei rifiuti, tutti elettrici”.
momento faremo vedere i nostri progetti, i dipendenti che assumeremo nel corso dell’anno, gli investimenti che faremo e abbiamo altri che vorrebbero venire a investire. Tra le idee c’è la chimica. Vorremmo fare un accordo con l’Eni locale. Noi produciamo nel mondo dell’automobile 15 tipi di plastica. Li potremmo ridurre a tre o quattro, lavorando con l’Eni siciliana. Faremo allestimenti speciali con veicoli di tutti i generi: dagli autobus al trasporto dei rifiuti, tutti elettrici”.
Ma anche Crocetta tutto infervorato si lancia in dichiarazioni grandiose, più altre veramente ridicole e offensive per gli operai, come queste: “L’altra battaglia sarà rilanciare Gela con la prima raffineria verde d'Italia. Abbiamo visto dei lavoratori sempre in piedi, che non hanno mai perso la speranza e hanno lottato con una volontà che non si penserebbe mai al Sud.”
Ma dove ha vissuto Crocetta in tutti questi anni? Gli operai delle varie fabbriche in Sicilia, da quelle piccole e piccolissime che quando lottano “non si vedono”, a Gela e Siracusa, alla ex Fiat, al Cantiere Navale di Palermohanno dimostrato in tante occasioni di lottare con forza e determinazione. Una “misura” di queste lotte sono i processi in corso in questi mesi contro gli operai dei Cantieri Navali di Palermo.
Ma Crocetta continua: “Dobbiamo favorire al massimo il processo di crescita e se questo significa rinunciare e negoziare la perdita di qualche privilegio,dobbiamo essere chiari perché dobbiamo far in modo che l’impresa produca utili e i lavoratori abbiamo assicurato il lavoro”.
Crocetta chiama privilegi i diritti dei lavoratori, che adesso dovrebbero dimostrare di essere molto più flessibili e non fiatare perché l’impresa deve produrre utili!
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