... bisogna riconoscere i veri responsabili dell'attuale situazione: Fiat, Governo, sindacati confederali e riprendere nelle proprie mani la vertenza...
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dal Giornale di Sicilia
L’emergenza. Intanto resta in
stallo il contenzioso tra Invitalia e l’azienda che ha rilevato l’ex stabilimento
della Fiat. Il sindaco Giunta: “Il governo batta un colpo”
Supermercati e Blutec, allarme lavoro
a Termini
Da domani serrata del Super
Spaccio nell’area industriale, a casa 10 dipendenti. E i sindacati indicono lo
sciopero
Da domani saracinesche abbassate
al Super spaccio alimentare, lo ha deciso l’azienda scatenando la protesta dei
sindacati: “non siamo stati interpellati, serve un confronto per tutelare i
livelli occupazionali.”
Domani chiuderanno le filiali dei
supermercati del gruppo Cambria nella zona Industriale di Termini Imerese e
quello di Catania, in via Rapisardi.
Si tratta di supermercati a
marchio Spaccio alimentare e Iperspaccio. Una decina i lavoratori impiegati a
Termini, altrettanti a Catania. Era l’unico supermercato nel raggio di 28
chilometri tra la città e Lascari.
I sindacati Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato lo sciopero regionale. “Durante il
precedente incontro – ricordano i sindacati – avevamo diffidato la società dal
porre in essere iniziative di questo tipo, senza il preventivo e dovuto
confronto sindacale, con l’obiettivo di salvaguardare e tutelare i livelli
occupazione. Criteri e modalità non possono rimanere una scelta discrezionale
dell’azienda. È inutile ricordare il clima di allarmismo, confusione, amarezza
e paura che si respira ormai in tutti i punti vendita, per le imprevedibili e
improvvise iniziative aziendali, che ormai sono diffuse in tutte le provincie e
che rischiano id vanificare i sacrifici che in questi ultimi anni i lavoratori
hanno dovuto sopportare. Iniziative che evidenziano una palese difficoltà da
parte della società di avviare un progetto di rilancio chiaro e definito e una
evidente mancanza di una visione di prospettiva a lungo termine”.
Quindi la proclamazione dello
sciopero regionale “con le modalità che ciascun territorio riterrà opportune,
le cui date saranno successivamente comunicate”. I sindacati guidati da
Salvatore Leonardi, Mimma Calabrò e Marianna Flauto hanno inoltre comunicazione
anche all’Ispettorato regionale del Lavoro, al quale i chiede “con sollecitudine,
di convocare un tavolo regionale con la società, per affrontare il tema del mantenimento
del perimetro aziendale e di tutti i livelli occupazionali”.
Ed intanto è stata rinviata
questa a settimana la definizione del contenzioso tra Invitalia e Blutec.
Ancora incerto il futuro dei lavoratori di tutto l’area industriale di Termini
Imerese. Un’attesa che cresce anno dopo anno nel cercare di comprendere quale
futuro li attende e soprattutto con quali prospettive.
Nel corso dell’estate, il tanto
atteso (e promesso da anni) tavolo al Mise che si sarebbe dovuto tenere
all’interno dello stabilimento Blutec, proprio alla vigilia, ha visto
modificare i programmi e si è tenuto, come di consueto, presso la sede romana
del ministero, al quale per evidenti motivi logistici (avendo appreso del
cambio di programma meno di 24 ore prima) non hanno partecipato le
rappresentanze sindacali territoriali né il sindaco Francesco Giunta, che a loro
volta hanno partecipato ad un presidio dinanzi lo stabilimento, contestualmente
all’incontro romano nel corso del quale, sostanzialmente, si stabiliva di
rinviare la definizione del contenzioso tra Invitalia e Blutec al mese di
settembre . “In questo quadro a di poco desolante – si legge in una nota del
Comune – il ministro Di Maio è sembrato non essere particolarmente interessato
alla vertenza Termini Imerese. Lo stesso ha convocato div ersi incontri, occupandosi
di altre vertenze (Irisbus, Ilva, ecc.), riuscendo, in alcuni casi anche ad
individuare adeguata risoluzione”.
Sull’argomento è intervenuto il sindaco
Giunta che ha dichiarato, con non poca preoccupazione: “In un batter di ciglio
ci ritroviamo nel mese di settembre, senza che all’orizzonte si intraveda uno
spiraglio in questa lunghissima e dolorosa vertenza. Aspetto che ancor più mi preoccupa
è il volgere a termine del 2018 e conseguentemente degli ammortizzatori
sociali. Sin dall’insediamento del governo mi sarei aspettato maggiore
attenzione. Di Maio batta un colpo”.
Giornale di Sicilia 9 settembre
’18
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