domenica 24 febbraio 2019

Di Maio, in campagna elettorale, a Termini Imerese per garantire 6 mesi di cassa integrazione non come proroga ma come emendamento al Decretone

Dopo le proteste operaie dei giorni scorsi Di Maio ieri, 23 febbraio, si è presentato a Termini Imerese per confermare la concessione della cassa integrazione per gli operai Blutec, scaduta a dicembre.
L’attuale ministro ingannapopolo del Lavoro, alla presenza del Presidente della Regione, del sindaco di Termini Imerese e di tutti i sindaci del comprensorio, del prefetto di Palermo e dei sindacalisti confederali, tutti strettamente stipati in una stanza del Comune, ha provato innanzi tutto velatamente a farsi perdonare per la mancata proroga della cassa integrazione, promessa fatta davanti ai cancelli della ex Fiat a ottobre scorso, a cominciare dal 1° gennaio di quest’anno.
foto tratta da La Repubblica Palermo del 24.2.2019

Nella sostanza ha detto che non conosceva la legge in vigore: “Ci siamo resi conto – dice infatti Di Maio, come riporta il GdS di oggi – che la legge non consentiva al ministro di erogarli” gli ammortizzatori, e quindi ha dovuto spiegare che quella proroga sarebbe stata possibile solo dopo l’accertamento da parte del ministero dell’avanzamento del piano industriale Blutec. Ma siccome l’avanzamento non c’è, come è stato verificato dalle ispezioni del ministero, per non parlare delle indagini in corso della guardia di finanza sulla Blutec, Di Maio si è dovuto inventare qualcos’altro, perché l’ingannapopolo non si può permettere di perdere ancora la faccia in Sicilia, soprattutto in questo momento in cui le elezioni europee si avvicinano e le difficoltà nell’inseguire la Lega di Salvini si fanno pressanti.
Perciò tira fuori il nuovo coniglio dal cappello che consiste nell’erogare 6 mesi di cassa integrazione, da gennaio a giugno, comprensiva cioè degli arretrati da gennaio, “anche modificando la legge” ha detto perché: "Questo è un modo per dimostrare che quando si vuole fare una cosa si fa, - ha sottolineato…”. Quindi, visto i “motivi eccezionali”, gli ammortizzatori saranno garantiti da un emendamento fatto apposta da inserire nel cosiddetto Decretone che secondo lui sarà approvato nella prima settimana di marzo. E, vista la discreta platea da cui mandare messaggi, questa promessa viene condita con la frase da campagna elettorale “come ministro erogherò direttamente ai lavoratori gli ammortizzatori dei due mesi che non hanno avuto e fino a giugno”. “Erogherò”! come se i soldi fossero suoi e non invece soldi pubblici!


Di Maio ha poi anticipato la domanda implicita dei presenti, perché solo 6 mesi? Perché spera che in questi 6 mesi ci possa essere il rilancio della produzione - visto che “gli operai che mi hanno salutato qui fuori [una cinquantina, in realtà] mi hanno chiesto lavoro e non assistenza” – coinvolgendo ancora una volta la Blutec che secondo lui deve dare risposte serie, insieme alla Fca che si era impegnata ad accompagnare la cessione dello stabilimento ad una azienda affidabile e infine, riferendosi alle voci che danno in partenza dall’Inghilterra Nissan, Honda e Hyundai: “Nelle prossime settimane incontrerò tutti quei soggetti economici che stanno mostrando interesse per l’Italia a causa della Brexit… ci sono tante multinazionali interessate a venire in Italia, ovviamente a delle condizioni.” Ovviamente! Ma contro chi dava per scontato che parlasse dello stabilimento di Termini, ha aggiunto: “Possiamo creare condizioni di vantaggio e perché no anche qui a Termini Imerese, in Sicilia e soprattutto al Sud”.
Di Maio non ha resistito, insomma, a giocare la carta della possibilità della scelta di un posto diverso sul piano elettorale!
Ancora una volta la Regione, con le parole di Musumeci, mette a disposizione per l’industrializzazione “alcune centinaia di milioni di euro”.
Di Maio ha confermato il prossimo appuntamento del 5 marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

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