mercoledì 23 gennaio 2019

La Blutec non paga nemmeno gli stipendi, operai in assemblea anche contro l’ingannapopolo Di Maio


Basta con la cassa integrazione, bisogna riprendere la lotta per tornare subito al lavoro!

Da 7 anni dura la farsa dei vari “piani di rilancio” e anche quella del “piano industriale” della Blutec sembra essere arrivata alla fase finale! Adesso non paga più nemmeno gli stipendi degli operai attualmente in fabbrica e non restituisce ancora i milioni che deve a Invitalia.
Infatti, come riporta pure La Repubblica del 21 gennaio: “A fare scattare la mobilitazione una serie di preoccupanti notizie e di ancor più preoccupanti silenzi che arrivano dall'azienda che ha rilevato il sito industriale ma che continua ad accumulare ritardi nel previsto piano di rilancio. Gli stipendi di gennaio non pagati, i 4,5 milioni che Blutec doveva restituire ad Invitalia ancora non versati e il tfr, per circa 4 milioni, mai versato.
“E anche gli impegni presi dal ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, denuncia la Fiom, sono rimasti in gran parte lettera morta come la promessa di un incontro risolutivo fra il ministero e la Fca dalle cui commesse dipende in larga misura Blutec e il futuro di Termini.”
E non è ancora partita nemmeno la cassa integrazione per il 2019, per i circa 1000 operai tra ex Fiat/Blutec e indotto, nonostante l’accordo a livello di Ministero, né per gli operai ex Fiat né per l’indotto!
Gli operai presenti all’assemblea hanno preso atto delle brutte notizie e si preparano ad ulteriori iniziative, ma per cominciare a dare una vera svolta alla “vertenza infinita” è soprattutto necessario liberarsi prima possibile di chi sulla pelle degli operai, in maniera totalmente parassitaria, fa carriera politica e sindacale, e prendere nelle proprie mani la lotta.

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Fiom: allarme rosso alla Blutec di Termini Imerese, "C'è il rischio che salti tutto"
L'assemblea davanti ai cancelli della Blutec di Termini Imerese
Assemblea dei lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica ex Fiat. Chiesto un incontro con il governo regionale e un nuovo vertice con Di Maio
di GIOACCHINO AMATO
21 gennaio 2019
Torna l'allarme fra i lavoratori della Blutec di Termini Imerese, "allarme rosso" lo definiscono i sindacalisti della Fiom dopo l'assemblea tenutasi davanti ai cancelli dell'ex stabilimento Fiat. A fare scattare la mobilitazione una serie di preoccupanti notizie e di ancor più preoccupanti silenzi che arrivano dall'azienda che ha rilevato il sito industriale ma che continua ad accumulare ritardi nel previsto piano di rilancio. Gli stipendi di gennaio non pagati, i 4,5 milioni che Blutec doveva restituire ad Invitalia ancora non versati e il tfr, per circa 4 milioni, mai versato.
E anche gli impegni presi dal ministro del Lavoro e Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, denuncia la Fiom, sono rimasti in gran parte lettera morta come la promessa di un incontro risolutivo fra il ministero e la Fca dalle cui commesse dipende in larga misura Blutec e il futuro di Termini. A questo si aggiunge la situazione di un'altra società del gruppo Stola-Metec che fa capo a Blutec, la Ingegneria Italia di Atessa (Chieti), in ritardo sul pagamento degli stipendi. Una situazione che ha bloccato la fabbrica di veicoli industriali Sevel partecipata da Fca dove si costruiscono i veicoli commerciali Ducato e che prelude, secondo un comunicato della stessa azienda alla vendita delle attività legate al sito Sevel ad un'altra società dell'indotto Fca.

martedì 8 gennaio 2019

RINNOVATA PER TUTTO IL 2019 LA CASSA INTEGRAZIONE

MA PER QUANTO TEMPO ANCORA GLI OPERAI POSSONO SOPPORTARE TUTTA QUESTA MESSINSCENA? TUTTE LE BUGIE DEI GOVERNI E DEI SINDACATI CORPORATIVI?

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dal Giornale di Sicilia 8 gennaio ’19


Accordo al ministero
Blutec, rinnovata per tutto l’anno la cassa integrazione
I sindacati: “Ma l’obiettivo deve essere quello di far ripartire la produzione”
Termini Imerese
È stato raggiunto presso il ministero del Lavoro l’accordo per il rinnovo per tutto il 2019 della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Blutec di Termini Imerese. Lo annunciano con una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia.
“È chiaro – affermano i sindacati – che l’obiettivo in questo anno deve essere quello di far ripartire la produzione e di far tornare tutti i lavoratori all’interno dello stabilimento. Inoltre, ci aspettiamo una risposta occupazionale anche per i 300 lavoratori dell’indotto. Mentre per i 33 lavoratori della Ssa e per i 18 della Manital, a cui è scaduta la Naspi il 31 dicembre 2018, chiediamo che si provveda al rinnovo degli ammortizzatori sociali, così come si era impegnato il ministro Luigi Di Maio”.