martedì 28 aprile 2020

Che fine ha fatto il progetto di riconversione della fabbrica? E che fine hanno fatto i soldi per il rilancio delle aree di Gela e Termini Imerese?


Come avevamo detto sarà stato l’intervento dei commissari che devono gestire la “vertenza Blutec” o dei sindacati confederali, la realtà, almeno fino a questo momento, è che non si parla più della riconversione della fabbrica alla produzione medicale di cui c’è urgente e grandissima necessità, visto che, a quanto pare, con il coronavirus dovremo conviverci.
A questo proposito è chiaro a tutti, proprio chiedendoci il perché siamo arrivati a questo punto assurdo di epidemia, che la produzione stabile e sufficiente di tutto ciò che serve a garantire la salute deve diventare normale.
Ma alla mancata risposta sulla riconversione si aggiunge un’altra notizia, quella del dirottamento dei milioni (48 per Gela e Termini Imerese) del vecchio “Patto per il sud”, da parte della Regione Siciliana ad altra destinazione. Se la notizia viene confermata si capisce che l’interesse dei politici, sindacalisti e “manager” vari per la riapertura in qualsiasi forma della fabbrica ex Fiat (per adesso Blutec) è uguale a zero!
Nessuna fiducia quindi in questi personaggi, ma fiducia solo nella lotta portata avanti dagli operai!

mercoledì 22 aprile 2020

GLI OPERAI, I LAVORATORI SONO TANTI, MA SENZA ORGANIZZAZIONE NON HANNO PESO POLITICO!

PER QUESTO OGGI RICORDIAMO L'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LENIN CHE HA TRASFORMATO LA LOTTA DEGLI OPERAI IN POTERE VERO!
***

Viva il 150° anniversario della nascita di Lenin!

Vladimir Ilic Ulianov nacque il 22 aprile 1870 a Simbirsk, città fondata nel 1648 sulla sponda occidentale del Volga... Fu in questa città che Vladimir Ilic visse la sua infanzia e parte della sua giovinezza.
Assieme ai fratelli Alexandr e Dmitrij e alle sorelle Anna, Maria e Olga, Vladimir Ilic ebbe dai genitori un'educazione che contrastava con i principi su cui si fondava il dispotico regime dell'assolutismo zarista. ...In casa Ulianov si leggevano libri di Gogol, Lermontov, Puskin, Turgheniev, ma anche Darwin, Shakespeare,,,,.  e si sviluppava la curiosità e la voglia di sapere unite all'avversione profonda verso la schiavitù e il dispotismo perni oppressivi del regime zarista cui contrapporre una società che avesse i suoi cardini ideali nella giustizia e nella libertà. Tutti i fratelli Ulianov, tranne Olga che morì giovanissima a soli diciannove anni, si batterono perciò attivamente contro lo zarismo. Vladimir Ilic, in modo particolare, a questa lotta dedicherà totalmente tutta la sua vita. Dopo la sua adesione al marxismo Lenin - lo pseudonimo adottato da Vladimir Ilic negli anni della sua lotta rivoluzionaria - sarà il fondatore dell'organizzazione politica, il Partito Comunista Bolscevico, che distruggerà lo zarismo e il suo impero; il grande dirigente proletario rivoluzionario artefice, sul piano teorico e pratico, della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, l'evento storico che cambierà radicalmente non solo le sorti della Russia e del suo popolo, ma quelle del mondo intero.
da biografia de il Bolscevico

venerdì 10 aprile 2020

I commissari della Blutec gelano gli entusiasmi sulla riconversione... sono gli operai che devono impugnare la battaglia

Ci mancavano i commissari nominati per gestire la vertenza Blutec a “gelare gli entusiasmi” sul possibile rilancio della fabbrica.

E ci mancavano pure i sindacalisti cgil-cisl-uil che hanno detto che sono “cauti”. 

Come se mai avessero voluto fare davvero la lotta per costringere i vari governi, dal nazionale a quello regionale, a rilanciare la produzione. Loro che hanno sempre accompagnato gli operai alle passerelle dei politici di turno, hanno abbassato la testa ad ogni tipo di progetto e ad ogni promessa, da Renzi a Di Maio (alla fine sempre elettorale), per che cosa? Per niente, anzi per pietire il rinnovo della cassa integrazione che sta diventando di fatto “a vita”, un “ammortizzatore sociale secolare”, per parafrasare gli economisti.

Se sia vero oppure no che le aziende della Meccatronica non hanno ancora presentato un progetto, si vedrà. L’importante è che adesso c’è l’occasione di far partire una produzione, e questa del biomedicale nel senso più largo del termine, può essere quella giusta per cominciare.
E se i commissari della Blutec hanno dubbi, (che dovrebbero occuparsi seriamente del gruppo che ha stabilimenti anche nel resto dell'Italia) allora ci sono altri “strumenti” che possono essere messi in campo, come l’impegno diretto di Invitalia (l’agenzia nazionale per gli investimenti che ci mette i soldi!), per esempio.

Questa rimessa in moto della fabbrica è una battaglia da fare, ma è chiaro che senza il protagonismo diretto degli operai questa operazione viene tutta lasciata nelle mani di burocrati di Stato e burocrati sindacali che tutto hanno in testa (soldi e carriere personali) tranne che risolvere il problema…

Ex Fiat Termini Imerese e riconversione: i soldi per far partire la produzione ci sono!

Questi soldi ci sono da circa 11 anni! E dovevano servire a far partire progetti che sono poi tutti falliti! Fino all’ultimo della Blutec!
Il nuovo piano, dice Il Sole 24 Ore di ieri, rallegrandosi che i soldi ci sono, è stato proposto “dal distretto della Meccatronica che vorrebbe portare lì una produzione su larga scala di dispositivi medici anti Covid-19.”
Il problema principale è che “Lo stabilimento di Termini oggi è in mano a Blutec, l’azienda che doveva rilanciare l’impianto a che è stata travolta dalle inchieste giudiziarie e oggi è retta da commissari in applicazione della legge Marzano.”
Ricordiamo che Ginatta, il padrone della Blutec, ha fatto sparire 20 milioni del precedente accordo dicendo chiaramente che della produzione a Termini non gliene importava niente!
Ci vuole quindi, diciamo noi, togliere immediatamente dalle mani della Blutec, il nuovo accordo di programma: “L’Accordo di programma di cui parliamo – continua il quotidiano della Confindustria - vale 240 milioni (90 milioni della Regione siciliana e il resto dello Stato) finiti almeno in parte, in
questa fase, nel maxi accordo da quasi 430 milioni cui ha lavorato negli ultimi mesi l’assessorato alle Attività produttive guidato da Mimmo Turano e siglato dal presidente della Regione Nello Musumeci e dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. 

Un accordo, quest’ultimo, che prevede tra le altre cose il rafforzamento degli ecosistemi di innovazione regionale [questa è una frase che nasconde il finanziamento a fondo perduto di diverse industrie siciliane!, ndr], anche attraverso iniziative pilota per far crescere iniziative imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza su Palermo (scienze della vita) e Catania (digitale ed energia). Risorse su cui fanno certo affidamento le imprese aderenti al distretto della Meccatronica.
Il giornale ricorda che in questi mesi erano in corso “contatti con possibili investitori”, ma che fino ad oggi non se n’è fatto nulla.
Dunque, cosa si propongono di produrre, le aziende del distretto Meccatronica? “L’idea è di produrre a Termini Imerese mascherine FFP2 e FFP3, maschere in 3D, caschi e ventilatori polmonari, macchine per la sterilizzazione, bombole per l’ossigeno. «Il progetto – spiega Mineo – non riguarda certamente la produzione di mascherine e dispositivi a basso valore aggiunto. Noi pensiamo di utilizzare al meglio il know how delle aziende del distretto che già dispongono di grandi professionalità compresi ingegneri provenienti proprio da Blutec». Azienda, quest’ultima, interlocutore fondamentale per lo sviluppo del piano.”
Questa “indispensabilità” della Blutec sarebbe legata al fatto che nello stabilimento sono presenti le stampanti industriali 3D. Vista la situazione giuridica della Blutec e di Ginatta questo non può essere affatto un ostacolo, si requisiscono gli impianti e basta!
“Nelle intenzioni delle aziende del distretto della Meccatronica, che intanto hanno incassato la disponibilità di alcune startup tecnologiche a collaborare, lo stabilimento dovrebbe diventare un polo integrato di produzione del biomedicale ma non solo. «Si tratta di insediare lì l’intera filiera – spiega ancor Mineo – che non è fatta di una sola azienda ma di tante imprese appartenenti a settori diversi ma complementari tra loro: dalla meccanica al tessile, dall’elettronica alla chimica».
Adesso bisogna fare presto, far rientrare gli operai in fabbrica e partire con la produzione!

mercoledì 8 aprile 2020

Ex Fiat di Termini Imerese: riaprono i cancelli? Da ieri è in discussione la proposta della riconversione alla produzione biomedicale


L’urgenza è quella di riaprire!

Certo non è la produzione di auto, ma se la borghesia, cioè politici padroni e sindacati, fanno presto, è possibile avere di nuovo una grande fabbrica nel comprensorio di Termini Imerese.
Si potrebbero impiegare anche migliaia di operai se si pensasse di fare dello stabilimento un centro generale della produzione di tutto quello che serve alla sanità: dalle mascherine di ogni tipo, ai ventilatori, ai letti dedicati, a tutta l’attrezzatura della terapia intensiva, insomma tutto ciò, ed è davvero tanto, che è mancato in questi giorni per dare risposta all’emergenza. E, perché no, anche alla produzione diretta di ambulanze vista la struttura della fabbrica!
Come per Catania, per fare un esempio di numeri, è la ST Microelectronics!