martedì 18 febbraio 2014

ANCORA UN RINVIO DELLA RIUNIONE PREVISTA PER OGGI, QUESTA VOLTA PER IL CAMBIO AL GOVERNO

Rigiriamo questo articolo sul rinvio della riunione
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TERMINI IMERESE
Fiat, vertice ancora rinviato
Il 24 si parla dei nuovi piani
Si apre il capitolo delle auto elettriche
In attesa di capire chi sono e chi rappresentano i manager interessati alla riattivazione dello stabilimento Fiat l’incontro di domani al Mise sul futuro industriale di Termini Imerese è stato rinviato. Decisione in qualche modo dovuta: la crisi di governo ha fatto venire meno l’interlocutore politico. E il governi Renzi non è ancora nato. La riunione si sarebbe dovuta svolgere con i funzionari del ministero che però non hanno alcun mandato politico. La stessa Fiom non giudicava utile una riunione in cui non si sarebbe deciso nulla.
L’interesse maggiore è in questo momento rivolto alle mosse della cordata guidata da Diego Pistone, manager della Fiat e ora della Fca, la nuova sigla della compagnia nata dalla fusione tra Fiat e Chrysler. Il gruppo ha avviato un contatto con la presidenza della Regione e in particolare con l’assessore alle attività produttive Linda Vancheri. Qualcuno ha fatto trapelare la notizia che Pistone e i manager rappresentino aziende automobilistiche giapponesi e coreane. L’informazione non è confermata. La linea di produzione di auto elettriche – è il progetto di cui si è parlato a palazzo d’Orleans – potrebbe essere il frutto di cointeressenze della Fiat (o meglio Fca) e della Mitsubishi. La Fiat potrebbe così rientrare a Termini con una nuova iniziativa. Un particolare rende credibile questa ipotesi. I manager hanno fatto un sopralluogo nella fabbrica dismessa per verificare la possibilità di utilizzare i “pianali”, il sistema che alimenta la catena di montaggio. Questo fa pensare non solo che la nuova linea produttiva faccia riferimento ancora alla Fiat ma anche che a Termini Imerese si progetti di sviluppare un’attività di assemblaggio in grado di riassorbire tutti i 1.200 lavoratori attualmente in cassa integrazione.
Per la nuova produzione si pensa a un mercato nordafricano e orientale. In questo caso diventa necessario individuare un’area di stoccaggio di cui Pistone si è interessato. L’area è annessa allo stabilimento ma un’altra nascerà entro un anno all’interno dell’interporto.
Qualcosa di più chiaro potrà venire fuori dalla nuova riunione alla presidenza della Regione che si terrà il 24 febbraio. Anche per questo i sindacati hanno accolto senza discutere il rinvio dell’incontro romano previsto per domani.
17.02.2014


http://www.lavoceweb.com/articolo.php?IDArticolo=6002

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