sabato 6 dicembre 2014

GRIFA: ANCORA NESSUNA CERTEZZA

dall'ANSA - 3 dicembre 2014

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Termini, da Grifa ancora nessuna certezza. I sindacati pronti a bloccare il trasferimento
Mancano all'appello i 25 milioni di euro necessari per l'aumento di capitale. La Fiom: "Invitalia certifichi la solidità del gruppo"

03 dicembre 2014

Termini, da Grifa ancora nessuna certezza. I sindacati pronti a bloccare il trasferimento
(ansa)
"Nessun accordo sulla cessione di ramo d’azienda finché non ci saranno garanzie su Grifa, non vogliamo ritrovarci il 31 dicembre licenziati dalla Fiat e in mano a un’azienda che non ha le gambe per camminare”. I sindacati sono pronti a bloccare il trasferimento a Grifa dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, e dei suoi 760 dipendenti, finché non ci saranno garanzie sulla solidità economica dell’azienda. Una garanzia che continua a non arrivare. La startup guidata dal settantenne Antonio Florenza non ha ancora fornito le rassicurazioni sull’effettiva esistenza di quei 25 milioni di euro che la società dichiara di possedere, ma solo come capitale e non come denaro vero e proprio. Soldi senza i quali non si può procedere con l’iter che porterà allo sbarco di Grifa in Sicilia: in mancanza dei 25 milioni, infatti, il fondo di investimenti brasiliano Banco di Rio de Janeiro non apporterà il promesso aumento di capitale dei 75 milioni di euro che servono a chiudere l’accordo e dare il via libera ai finanziamenti pubblici che ammontano a circa 240 milioni di euro.

Questa mattina i sindacati hanno incontrato a Roma i vertici di Grifa e i rappresentanti di Fiat, che la settimana scorsa ha avviato le procedure per il trasferimento di ramo d’azienda. Oggi però i sindacati hanno formalmente comunicato che non firmeranno alcun accordo di cessione finché non ci saranno garanzie vere non solo sui 25 milioni di euro, ma anche sulla sostenibilità del piano industriale di Grifa. Quello che temono, infatti, è di essere licenziati da Fiat il 31 dicembre e ritrovarsi dentro a un’azienda che potrebbe non partire mai. E il fatto che oggi Grifa, stando alle ricostruzioni dei sindacati, non abbia reagito in alcun modo o fornito risposte non lascia ben sperare.

“Ad oggi, Grifa non risulta avere la necessaria capitalizzazione per sostenere il piano di reindustrializzazione e rioccupazione di tutte le maestranze - spiegano Michele De Palma della Fiom nazionale e Roberto Mastrosimone della Fiom Sicilia – pertanto abbiamo consegnato una lettera con cui comunichiamo l’indisponibilità a ratificare la cessione di ramo d’azienda senza la certezza che Grifa sia in condizioni di produrre. Quello che chiediamo è un intervento urgente del governo che, attraverso Invitalia, certifichi la solidità del nuovo soggetto imprenditoriale. Nel caso non ci fossero garanzie economiche serie da qui al 31 dicembre, il governo dovrà intervenire per bloccare i licenziamenti di Fiat e prolungare gli ammortizzatori sociali finché non si troverà una soluzione”. 


"Il confronto sul trasferimento d'azienda da Fiat a Grifa dovrà proseguire presso il ministero dello Sviluppo economico - affermano Gianluca Ficco della Uilm nazionale e Vincenzo Comella della Uilm Sicilia - per poter proseguire utilmente la discussione, Grifa dovrà completare le operazioni di capitalizzazione secondo quanto stabilito al dicastero dello Sviluppo economico e il ministero stesso dovrà farsi garante della sostenibilità del piano di reindustrializzazione".

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