lunedì 10 settembre 2018

Dalla BLUTEC ai supermercati, adesso è "allarme lavoro" a Termini Imerese...


... bisogna riconoscere i veri responsabili dell'attuale situazione: Fiat, Governo, sindacati confederali e riprendere nelle proprie mani la vertenza...
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dal Giornale di Sicilia

L’emergenza. Intanto resta in stallo il contenzioso tra Invitalia e l’azienda che ha rilevato l’ex stabilimento della Fiat. Il sindaco Giunta: “Il governo batta un colpo”
Supermercati e Blutec, allarme lavoro a Termini
Da domani serrata del Super Spaccio nell’area industriale, a casa 10 dipendenti. E i sindacati indicono lo sciopero
Da domani saracinesche abbassate al Super spaccio alimentare, lo ha deciso l’azienda scatenando la protesta dei sindacati: “non siamo stati interpellati, serve un confronto per tutelare i livelli occupazionali.”
Domani chiuderanno le filiali dei supermercati del gruppo Cambria nella zona Industriale di Termini Imerese e quello di Catania, in via Rapisardi.
Si tratta di supermercati a marchio Spaccio alimentare e Iperspaccio. Una decina i lavoratori impiegati a Termini, altrettanti a Catania. Era l’unico supermercato nel raggio di 28 chilometri tra la città e Lascari.
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato lo sciopero regionale. “Durante il precedente incontro – ricordano i sindacati – avevamo diffidato la società dal porre in essere iniziative di questo tipo, senza il preventivo e dovuto confronto sindacale, con l’obiettivo di salvaguardare e tutelare i livelli occupazione. Criteri e modalità non possono rimanere una scelta discrezionale dell’azienda. È inutile ricordare il clima di allarmismo, confusione, amarezza e paura che si respira ormai in tutti i punti vendita, per le imprevedibili e improvvise iniziative aziendali, che ormai sono diffuse in tutte le provincie e che rischiano id vanificare i sacrifici che in questi ultimi anni i lavoratori hanno dovuto sopportare. Iniziative che evidenziano una palese difficoltà da parte della società di avviare un progetto di rilancio chiaro e definito e una evidente mancanza di una visione di prospettiva a lungo termine”.
Quindi la proclamazione dello sciopero regionale “con le modalità che ciascun territorio riterrà opportune, le cui date saranno successivamente comunicate”. I sindacati guidati da Salvatore Leonardi, Mimma Calabrò e Marianna Flauto hanno inoltre comunicazione anche all’Ispettorato regionale del Lavoro, al quale i chiede “con sollecitudine, di convocare un tavolo regionale con la società, per affrontare il tema del mantenimento del perimetro aziendale e di tutti i livelli occupazionali”.
Ed intanto è stata rinviata questa a settimana la definizione del contenzioso tra Invitalia e Blutec. Ancora incerto il futuro dei lavoratori di tutto l’area industriale di Termini Imerese. Un’attesa che cresce anno dopo anno nel cercare di comprendere quale futuro li attende e soprattutto con quali prospettive.
Nel corso dell’estate, il tanto atteso (e promesso da anni) tavolo al Mise che si sarebbe dovuto tenere all’interno dello stabilimento Blutec, proprio alla vigilia, ha visto modificare i programmi e si è tenuto, come di consueto, presso la sede romana del ministero, al quale per evidenti motivi logistici (avendo appreso del cambio di programma meno di 24 ore prima) non hanno partecipato le rappresentanze sindacali territoriali né il sindaco Francesco Giunta, che a loro volta hanno partecipato ad un presidio dinanzi lo stabilimento, contestualmente all’incontro romano nel corso del quale, sostanzialmente, si stabiliva di rinviare la definizione del contenzioso tra Invitalia e Blutec al mese di settembre . “In questo quadro a di poco desolante – si legge in una nota del Comune – il ministro Di Maio è sembrato non essere particolarmente interessato alla vertenza Termini Imerese. Lo stesso ha convocato div ersi incontri, occupandosi di altre vertenze (Irisbus, Ilva, ecc.), riuscendo, in alcuni casi anche ad individuare adeguata risoluzione”.
Sull’argomento è intervenuto il sindaco Giunta che ha dichiarato, con non poca preoccupazione: “In un batter di ciglio ci ritroviamo nel mese di settembre, senza che all’orizzonte si intraveda uno spiraglio in questa lunghissima e dolorosa vertenza. Aspetto che ancor più mi preoccupa è il volgere a termine del 2018 e conseguentemente degli ammortizzatori sociali. Sin dall’insediamento del governo mi sarei aspettato maggiore attenzione. Di Maio batta un colpo”.
Giornale di Sicilia 9 settembre ’18

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