giovedì 20 dicembre 2018

L’incontro al Ministero di ieri mette in dubbio perfino il rinnovo della cassa integrazione, mentre il “nuovo” piano industriale è ancora in alto mare

Quindi l’azienda, secondo il comunicato della Fiom: “ha garantito il pagamento a partire da domani [oggi per chi legge, ndr] delle spettanze pendenti: la tredicesima mensilità, la flexible benefit e Metàsalute. Mentre per Cometa la copertura sarà a gennaio”, inoltre “ha confermato che oggi [sempre ieri] presenterà la richiesta per la cassa integrazione straordinaria per tutto il 2019.”

Quindi, ancora ieri, 19 dicembre, la Blutec non aveva presentato la richiesta di cassa integrazione, mettendo in serio pericolo pure questo ammortizzatore per il 2019.

Poi la Blutec ha presentato il “nuovo” piano di rilancio che nella sostanza sembra il copiato di quelli precedenti: “A fine piano a dicembre 2019, l’azienda prevede l’impiego di 692 lavoratori attraverso un cronoprogramma, che a partire dai 132 dipendenti attuali, prevede l’assunzione di 30 lavoratori a febbraio del 2019, di 35 ad aprile, di 45 a maggio, di 85 a giugno, di 40 a luglio, di 50 ad agosto, di 60 a settembre, di 35 a ottobre, di 80 a novembre di 100 a dicembre.” Non si può nemmeno commentare un tale “cronoprogramma”!

Ricordiamo che i 132 operai di cui si parla in questo momento sono impegnati fondamentalmente nei corsi di riqualificazione e non nella produzione!

E ancora: “la novità del piano industriale è l’assemblaggio e la produzione di macchine elettriche LSEV tramite l’accordo con un nuovo player cinese JAC.”

E siamo tornati ai cinesi, che la Fiat di Marchionne aveva ostacolato in tutti i modi!


“L’accordo con la cinese Jac – aggiunge il GdS in edicola oggi - per un nuovo veicolo elettrico, prevede la possibilità di produzioni già nel 2019 di circa duemila auto, con una possibilità di crescita nei volumi entro il 2021 di oltre 21 mila. Questo piccolo veicolo full electric, a regime nel 2019, secondo l’azienda porterà lavoro a 170 dipendenti.”

E questa sembra l’unica novità veramente interessante per gli operai, nonostante tutte le difficoltà e incognite che ciò porta con sé.

A quanto pare, invece, la famosa elettrificazione del Ducato è ancora tutta da confermare.
E infine c’è il regalo di Natale per la Blutec! Visto che per quanto riguarda i 20 milioni di soldi pubblici anticipati alla Blutec da Invitalia, il Ministero sta autorizzando l’azienda a restituirli a rate. Che questi soldi alla fine vengano davvero restituiti abbiamo i nostri dubbi.

Agli operai resta ancora una volta la presa d’atto di ciò che sta succedendo e l’unica scelta possibile: autorganizzarsi affidandosi a se stessi, alla propria lotta e rappresentanza prendendo nelle proprie mani la vertenza!

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