mercoledì 4 novembre 2020

SCIOPERO OPERAI METALMECCANICI 5 NOVEMBRE

 È il momento di una lotta vera, determinata, generale

per aumenti salariali, nessun licenziamento, riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga, sicurezza e salute senza sconti

sui posti di lavoro!

Lavoratori/lavoratrici,


il rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici e di molti altri contratti di lavoro cade nel mezzo di una grave crisi pandemica ed economica prodotta dal sistema capitalistico, che ha contribuito a trasformare il virus in strage con criminali tagli alla sanità pubblica avvenuti negli ultimi vent’anni  per mano dei governi di centro-destra, “tecnici” e di centro-sinistra, sempre al servizio del padronato.

Ora i padroni pretendono ancor più di far pagare questa situazione proprio alla classe lavoratrice. Il presidente di Confindustria Bonomi ci ha sferrato un attacco brutale: zero aumenti salariali, sblocco dei licenziamenti, più produttività. Con questo terrorismo punta a concludere dei contratti-bidone sul tipo dell’ultimo contratto dei metalmeccanici, che ha portato nelle tasche dei lavoratori 40 euro lordi in 3 anni e una ‘flessibilità’ senza limiti, e sui conti dei capitalisti e dei banchieri montagne di profitti.

Fiom-Fim-Uilm sono stati costretti a rompere le trattative, ma ci hanno messo un mese per attuare uno sciopero di sole 4 ore perché stanno cercando di ricucire a tutti i costi il filo della trattativa.

 

L'unico modo per riaprire la trattativa sui rinnovi contrattuali ad armi pari coi padroni è la lotta prolungata in tutte le fabbriche fino a un vero sciopero generale!

 

Noi lavoratori/lavoratrici che stiamo già pagando un alto prezzo per l’obbligo di andare al lavoro, ci siano o no le condizioni di sicurezza, dobbiamo evitare un nuovo contratto a perdere, dobbiamo  dare vita ad una lotta vera e determinata, che sia di esempio, come è stato in passato, anche per le altre categorie. Facciamoci forti del nostro numero e della nostra funzione sociale: siamo la classe indispensabile, se ci fermiamo noi, si ferma tutto.

Piene misure di sicurezza sul lavoro per tutti/e! Fermo delle fabbriche a rischio!

Non siamo carne da macello, senza sicurezza non si lavora

Nessun licenziamento! Cassa integrazione pari al 100% del salario!

Non un centesimo in meno dell’8% dell’aumento salariale previsto in piattaforma!

Basta con le “flessibilità” concesse negli ultimi contratti!

Totale parità normativa, salariale, di orari, etc., tra lavoratori diretti e lavoratori degli appalti! L’azienda committente deve essere ritenuta responsabile per tutto ciò che avviene negli appalti in materia di condizioni di lavoro e sicurezza

Nazionalizzazione delle aziende che chiudono, a iniziare dalla Whirpool!

Raccogliamo l’esempio di lotta dei facchini e dei driver della logistica che hanno ottenuto in questi anni importanti miglioramenti grazie a dure lotte e alla loro auto-organizzazione con i sindacati classisti e combattivi.

Unire le forze di tutte le categorie in scadenza di contratto per in un solo fronte di classe!

Rilanciamo con forza la lotta per la riduzione drastica e generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario; imponiamo una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione!

I bisogni, le necessità, le aspirazioni di riscossa dei lavoratori sono comuni, e comune dev’essere la nostra risposta di lotta a questo padronato assetato di profitti e di sangue, al governo Conte-bis che, con abilità manovriera, non fa altro che assecondarlo, a ogni governo dei padroni

 

Per informazioni 338.7708110

Patto d’azione anticapitalista- per un fronte unico di classe

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