mercoledì 3 marzo 2021

Operai di nuovo in protesta: assemblea e presidio davanti lo stabilimento... per il rinnovo della cassa integrazione e la reindustrializzazione!

 Questo il punto della vertenza come riportato dal Sole24Ore del 25 febbraio

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Chiesto un tavolo di confronto

Termini Imerese, tensione alla ex Blutec per i 635 posti a rischio

Si sono ritrovati in 300 davanti ai cancelli della fabbrica, quella che ormai tutti chiamano ex Blutec, nel cuore della zona industriale di Termini Imerese. Poco meno della metà degli oltre 635 ex Fiat ormai in cassa integrazione perenne e i 300 ex lavoratori dell’indotto. E lì intendono rimanere, almeno così dicono, fino a quando non arriverà la convocazione del ministero dello Sviluppo economico: hanno inviato la richiesta al ministro Giancarlo Giorgetti e hanno intanto montato due tende per un presidio permanente. “Rimarremo qui fino a quando il ministero dello Sviluppo non ci convocherà e siamo pronti a mettere in campo iniziative di mobilitazione. I lavoratori attendono una risposta industriale e occupazionale, inoltre la scadenza il 30 giugno della tutela degli ammortizzatori sociali impone al Governo nazionale e a quello regionale di trovare una soluzione”, avverte il segretario della Fiom, Roberto Mastrosimone.

Da qualche settimana ormai cresce l’agitazione in tutta l’area di Termini Imerese. C’era attesa, soprattutto, per l’appuntamento del 5 febbraio, data in cui il Mise avrebbe dovuto pronunciarsi sul programma dell’amministrazione straordinaria di Blutec “che deve individuare la soluzione di reindustrializzazione del sito e dare un futuro occupazionale ai lavoratori e al territorio” scrivono i sindacati. Ma ci sono anche altre questioni che preoccupano non poco gli operai: “la garanzia dei livelli occupazionali e della reindustrializzazione deve avvenire attraverso la costituzione di una società partecipata dai creditori pubblici e da Invitalia. In questo senso il precedente governo si era impegnato ad individuare soluzioni tecniche e successivamente ad approvare il programma”.

Intanto anche i vertici del Consorzio Smart City Group promotore del progetto di reindustrializzazione dell’area si sarebbero mossi: secondo indiscrezioni nei giorni scorsi sarebbe stata inviata una lettera al ministro con l’obiettivo di prendere i contatti per rimettere in moto l’iter del progetto.

Dal fronte sindacale sperano che questa sia la volta buona: “Prima dell’attuale esecutivo Draghi ben sette governi e otto ministri dello Sviluppo Economico non solo non sono riusciti a trovare una soluzione industriale e occupazionale dentro lo stabilimento di Termini Imerese, ma nemmeno sono riusciti ad attuale forme di ricollocazione occupazione in altri ambiti lavorativi per un lavoratore ex-Fiat – affermano il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano e il segretario Fim Cisl Palermo Trapani Antonio Nobile -. Abbiamo sollecitato il precedente governo a costituire una new-co controllata dai creditori pubblici di Blutec, nell’ambito di un accordo concordatario sui debiti che l’azienda ha nei confronti dello Stato. Questa soluzione consentirebbe alla nuova società di prendere in carico i lavoratori e lo stabilimento ed avviare così un processo di reindustrializzazione con le aziende interessate ad investire nel sito.”

Il Sole 24 Ore 25 febbraio 21

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