lunedì 13 settembre 2021

Ex Fiat Termini Imerese: altri due anni di cassa integrazione per gli operai, bocciate le proposte di industrializzazione e messa in vendita dello stabilimento - solo la lotta degli operai in forme nuove e autorganizzata dal basso- vedi GKN - può cambiare le cose

 

 La tanto attesa riunione di ieri al Ministero dello Sviluppo economico, retto attualmente dal leghista Giorgetti, aveva all’ordine del giorno due punti essenzialmente

1.      l’esame del piano di rilancio di Blutec presentato dai tre commissari (Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso) che rappresentano il Gruppo (il cui padrone è attualmente agli arresti domiciliari per diversi reati e aver rubato 16 milioni dei 21 concessi dalla Regione) e

2.      l’esame delle proposte pervenute al Mise dopo la pubblicazione dell’avviso per la manifestazione di

interesse per l’area di Termini pubblicato a metà maggio

Il “piano di rilancio” della Blutec è stato rigettato e il Ministero ha dato incarico ai commissari di presentarne un altro entro il 30 settembre, data di scadenza della cassa integrazione, in modo da poterne concedere ancora (si parla di altri due anni!) e dare spazio ad una nuova procedura.

Questo nuovo “piano”, da preparare entro 60 giorni, deve prevedere, secondo il Mise, la vendita della Blutec con tutti gli stabilimenti. Tutto questo “processo” durerebbe almeno due anni durante i quali sarebbe appunto garantita la cassa integrazione ai circa 600 operai ex Fiat che diventano circa mille con l’indotto.

Bocciate anche le otto proposte che erano arrivate dopo l’emissione del bando per l’industrializzazione dell’area! Dovevano essere davvero non credibili e probabilmente miravano soltanto ai soldi pubblici!

Una delle tante altre assurdità è stata la vendita simbolica alla Blutec dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese da parte di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A., (agenzia governativa italiana costituita come società per azioni e partecipata al 100% dal Ministero dell'economia e delle finanze.) e adesso si deve aspettare che i commissari Blutec “vendano” lo stabilimento per poter procedere nelle procedure!

La realtà è che i fondi pubblici sono all’origine stessa della costruzione della fabbrica a Termini Imerese negli anni ’70, e non hanno mai smesso di essere versati nelle casse, prima della ex Fiat e poi alla Blutec, e si vede che fine hanno fatto! Soldi pubblici, profitti privati… e operai in cassa integrazione per anni!

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